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Rapporti più semplici con la pubblica amministrazione per i cittadini sordi o stranieri residenti nel Comune di Mira, in provincia di Venezia. A partire da oggi, 1° giugno, per lo sarà possibile comunicare con l’Ente attraverso un servizio di video-interpretariato chiamato Veasyt Live! che consentirà ai sordi di utilizzare la lingua dei segni e agli stranieri di poter usufruire di un interprete. Il tutto attraverso una videochiamata via app che permetterà agli utenti di avere in linea un interprete in meno di tre minuti dalla richiesta. Il servizio è disponibile da remoto, via computer e tablet e prevede, oltre alla LIS, anche 15 lingue diverse per andare incontro alle esigenze degli stranieri di diversa nazionalità.
Il servizio è stato realizzato da una startup innovativa nata all’Università Ca’ Foscari Venezia, lo spin-off VEASYT, ed è stato reso possibile da una nuova legge regionale che riconosce la lingua dei segni italiana (LIS) e promuove l’inclusione sociale delle persone sorde, approvata dal Consiglio Regionale del Veneto il 15 febbraio 2018.
Sarà Mira, dunque, a fare da apripista a partire da oggi, ma a breve il suo esempio sarà seguito anche da altri comuni, come Monastier, nel trevigiano.
«Ho creduto fin da subito nel progetto, sviluppato da giovani del nostro territorio e da Ca’ Foscari», commenta con soddisfazione il sindaco di Mira, Marco Dori. «Dobbiamo essere i primi a credere nelle nostre eccellenze. Questo servizio è un valore aggiunto, oltre che un’idea brillante. Siamo di fronte alla buona tecnologia al servizio della comunità e contro le barriere linguistiche. Voglio sperimentare la traduzione con la lingua dei segni anche in Consiglio comunale, magari con la diretta streaming».
Un servizio utile ma con una spesa minima, come aggiunge il primo cittadino: «I Comuni hanno sempre meno risorse ma questa app permette comunque di aumentare i servizi offerti alla cittadinanza con una spesa sostenibile. Oggi le nostre comunità sono dei mondi in miniatura. Le attività di interpretariato e di mediazione culturale sono necessarie per fornire risposte, e servizi, all’altezza della nuova realtà. Pensiamo agli utenti dei servizi sociali o dell’anagrafe, o al servizio di polizia locale, ma anche negli uffici tecnici è importante farsi capire bene, onde evitare errori ed incomprensioni».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Monastier, Paola Moro: «Dare risposte anche alle esigenze di un singolo cittadino in difficoltà fa parte della nostra filosofia è stato quindi naturale per noi cogliere questa nuova opportunità offerta dalla tecnologia. Ne beneficeranno le persone sorde, ma non solo: il servizio ci permetterà di interloquire con tutti, negli uffici come in biblioteca».
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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