Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Uno studio del Cimec (Centro mente cervello) di Rovereto, dell’Università di Trento, indica come attraverso i movimenti degli occhi di una persona si possa rilevare se ci sia apprendimento, senza che la persona lo indichi esplicitamente.
Lo studio (fonte Ansa) è stato pubblicato sul Journal of Vision e apre nuove possibilità nello studio delle capacità di apprendimento da parte di persone che hanno difficoltà a manifestare riscontri tangibili e verbali tra cui, per esempio, soggetti autistici, con problemi psicofisici e persino bambini.
I dati per lo studio sono stati raccolti utilizzando un “eye tracker”, cioè un moderno dispositivo che permette di tracciare lo sguardo dei nostri occhi e sapere quindi dove stiamo guardando.
Afferma infatti Giuseppe Notaro, che ha firmato l’articolo, di aver osservato e valutato la velocità con cui le diverse persone sottoposte alla ricerca guardavano le immagini seguendo degli schemi ben precisi che potevano essere appresi. Di fatto, se le immagini venivano presentate nelle posizioni attese rispetto a quelle già proiettate e quindi per esempio non decentrate o spostate, la posizione degli occhi della persona esaminata, prima che l’immagine fosse presentata, indicava proprio dove fosse attesa l’immagine.
La qual cosa indicava chiaramente un apprendimento mnemonico indipendente dettato dalle visioni che si presentavano in una sequenza determinata.
Conclude pertanto Notaro: «L’occhio si muove quindi anticipando istintivamente il movimento verso il punto dove il soggetto si aspetta che compaia l’immagine successiva».
E ancora, il coordinatore della ricerca Uri Hasson dichiara: «La presenza di questi segnali anticipatori ci dà la possibilità di misurare la capacità di attenzione o di apprendimento con maggiore precisione. Sono segnali piccoli e che probabilmente vengono inviati senza consapevolezza da parte del soggetto, tuttavia sono molto affidabili».
A un attento osservatore, quindi, dal movimento dei nostri occhi, dalle espressioni oculari, non potrà sfuggire se avremo compreso un concetto o meno.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.