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Gli aiuti umanitari globali sono in crescita, è stata raggiunta la cifra di 27,2 miliardi di dollari (+6%). Ma nonostante questo la cifra non è sufficiente a coprire il fabbisogno di quelle popolazioni colpite dai conflitti e dalle catastrofi naturali.
La spesa militare mondiale ha raggiunto i 1.686 miliardi di dollari annui, oltre 60 volte il valore dell’assistenza umanitaria e gli aiuti sono destinati a diminuire ulteriormente a causa della decisione di Trump di tagliare gli stanziamenti USA, primo donatore al mondo.
Questo è quanto emerge dal rapporto di Agire, una delle ong umanitarie più autorevoli al mondo. Nel rapporto vediamo una fotografia dello stato di assistenza umanitaria a livello globale e nazionale, con sottolineate le aree geografiche in cui si è intervenuto, il ruolo dei donatori e l’effettiva copertura dei bisogni umanitari.
I vari conflitti mondiali avvenuti nel 2016 hanno causato le maggiori sofferenze su larga scala e i fenomeni naturali estremi hanno provocato siccità e inondazioni. Il numero di persone sfollate ha raggiunto i 65,6 milioni, quello delle persone colpite da catastrofi naturali i 411 milioni e il numero di sfollati ambientali ha sfiorato i 24 milioni.
L’aiuto pubblico è cresciuto, dal 2012 al 2016, raggiungendo la cifra di 124 miliardi, a cui si sommano 20,3 miliardi di assistenza umanitaria stanziata dai governi. Tra i donatori più generosi dopo gli USA, troviamo la Turchia, il Regno Unito, l’Unione Europea e la Germania.
Anche i fondi stanziati dai donatori privati sono cresciuti, del 5% rispetto al 2015, raggiungendo i 6,9 miliardi di dollari. Nel nostro Paese le ong, nel 2016, hanno ricavato il 56,4% da questi fondi, il 32% viene invece dalle organizzazioni internazionali e il restante 5% dalle istituzioni pubbliche italiane.
Secondo Agire, nel 2016 le ong hanno destinato a interventi di assistenza umanitaria 79,52 miliardi di euro di donazioni raccolte esclusivamente da privati. Diminuire gli aiuti alle ong significa che i Paesi colpiti da guerre e carestie avranno ancora più vittime, e i dati raccolti nel 2017 affermano proprio questo.
Durante la tavola rotonda, che ha seguito la presentazione dei dati del rapporto (Media ed emergenze, la percezione dei flussi migratori e delle emergenze umanitarie), sono state discusse le varie problematiche presenti nel mondo, il ruolo delle ong e la percezione dell’opinione pubblica. E’ necessario innovare immaginando di aprire nuove strade, in modo che le ong non siano viste come sole fornitrici di servizi.
Tanti sono i problemi che affliggono l’umanità ma non per questo dobbiamo dare la colpa alla migrazione, in quanto è un fenomeno da sempre esistente nel mondo.
I mezzi di comunicazione sono tanti e dovrebbero essere usati anche in tema di emergenze, perché possono avere una funzione di giusta denuncia, per far conoscere le situazioni di emergenza e non dovrebbero essere usate solo per screditare chi si impegna nell’aiuto.
Questo per dire che i confini non sono quelli geografici ma quelli come l’esclusione sociale e la povertà, che colpiscono tutti i Paesi del mondo.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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