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Benvenuti nella smart forest, presto un’app per vivere il verde in sicurezza

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Forse non piacerà ai puristi della montagna o agli amanti delle avventure, ma è innegabile che non per tutte le persone sia semplice orientarsi tra i boschi italiani, i sentieri alpini, le aree verdi sparse sulla nostra Penisola. Anche per questa ragione è stata creata un’applicazione che sfrutta la tecnologia GIS (Geographic Information System) in grado di fungere da guida attraverso una mappa che evidenzia i sentieri percorribili più vicini a dove ci si trova, le cascate in prossimità di un sentiero e addirittura le aree dove trovare funghi, finora esclusivo e utile strumento degli operatori forestali.

Questa tecnologia di geolocalizzazione è appunto già molto diffusa tra gli esperti del verde che in questo modo possono intervenire dove necessario, soprattutto quando ad esempio si tratta di individuare precisamente una zona dove si è verificato un incendio oppure ci sono massi in caduta libera, alberi da monitorare e quant’altro.

Il tutto racchiuso in un’unica mappa messa a servizio dell’utente e dell’amministrazione. Siamo nel mondo della “smart forest”, la foresta intelligente, che, al pari delle smart cities, ora sta compiendo i suoi primi passi in Trentino. Qui le startup hanno ritenuto necessario muoversi in questo senso dal momento che l’intera regione è coperta per l’80% da terreno boschivo. Un’azienda locale la – TRILOGIS –  è concentrata sullo sviluppo di questo progetto in collaborazione con il consorzio dei Comuni trentini, la Fondazione Edmund Mach e la Fondazione Bruno Kessler con il risultato che da qualche mese gli operatori addetti al controllo dei boschi hanno degli strumenti in più: tablet e device smart che permettono di comunicare in tempo reale agli enti di competenza eventuali danneggiamenti in corso, presenza di crepe pericolose, oppure, più semplicemente, memorizzare con precisione zone dove è necessario operare interventi di routine.

Si tratta di un passo avanti importante rispetto al passato, quando tutto era affidato alla memoria dei custodi dei boschi. Ora le informazioni possono essere condivise in rete in maniera più precisa e adeguata ai casi, offrendo, tra le altre cose, un ausilio importante per intervenire prontamente in caso di emergenza.

Uno strumento che presto potrebbe divenire prezioso anche per gli escursionisti, gli amanti della natura, i turisti, aiutandoli ad orientarsi ed evitando che si smarriscano tra i boschi. Massimo Barozzi di Trilogis spiega: «Se mettessimo a sistema tutti i dati e le mappe che già oggi i diversi enti amministrativi dei comuni e delle provincie hanno già a loro disposizione, in poco tempo potremmo far diventare le nostre foreste ancora più smart con ricadute positive anche sulle attività turistiche. Noi abbiamo i software per farlo  e come ci dice anche la UE con le sue direttive siamo pronti per mettere a sistema i dati, geologici, botanici, di servizio e turistici dei boschi, sono le amministrazioni a questo punto, che devono fornirceli se vogliono far diventare ancora più smart le nostre foreste, aperte ad essere esplorate con un clic, grazie alle convergenze delle tecnologie, secondo diversi percorsi tematici e fruibili anche da tutti gli utenti dotati di smart device».

 

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