Passi avanti contro la violenza in Rete: dopo numerosi fenomeni di cyberbullismo e di uso improprio delle parole con finalità offensive, anche Twitter prende le distanze da chi utilizza e diffonde l’odio sul web.
Qualche giorno fa, infatti, la piattaforma social del cinguettio ha sospeso gli account di due leader del Britain First, il partito dell’ultradestra inglese, in quanto, avrebbero promosso e incitato, con frasi xenofobe, episodi di violenza.
Alla luce di tutto questo, Twitter avverte di aver pronti nuovi provvedimenti per combattere la diffusione delle pratiche comunicative negative: d’ora in avanti, saranno sospesi tutti gli utenti che utilizzeranno sui loro profili immagini d’odio e coloro i quali promuoveranno, singolarmente o in gruppo, la violenza. Se i tweet postati risulteranno in conflitto col le regole del social network, Twitter si riserverà inoltre la possibilità di rimuovere quanto pubblicato fino ad espellere i soggetti recidivi.
Nessuna tolleranza, come è giusto che sia, anche per gli utenti che sosterranno abusi o che minacceranno gli altri. Basta dunque agli insulti, agli epiteti razzisti o sessisti, alle frasi pesanti che diffondono l’odio e la paura, a chi, in generale, propaga messaggi distruttivi.
L’episodio che ha per protagonista uno dei social network più famosi del mondo dimostra come la comunità virtuale abbia bisogno, e con urgenza, di regole, questa volta reali, che ridefiniscano i criteri attraverso i quali navigare sulla Rete senza l’incubo di essere minacciati.
Ricordiamo infine che anche in Italia è stata espressa una posizione perfettamente in linea con la scelta di Twitter: a Trieste è stato redatto Il Manifesto della comunicazione non ostile (ne avevamo parlato in maniera più dettagliata in un nostro articolo precedente) per sensibilizzare gli utenti contro l’uso sleale delle parole.