
Nick Mason dei Pink Floyd gela tutti: non ha mai sentito di questi artisti itaiani (Foto IG @pinkfloyd - felicitapubblica.it)
Nick Mason, batterista dei Pink Floyd, ha rivelato al Corriere della Sera di non aver mai ascoltato i Maneskin, preferendo Jimi Hendrix.
Una possibile reunion della band dipende da molteplici fattori, ma non è esclusa. Nick Mason, il leggendario batterista dei Pink Floyd, ha recentemente rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, in cui ha condiviso le sue opinioni sulla musica contemporanea, facendo particolare riferimento ai Maneskin, la rock band italiana che ha riscosso un incredibile successo internazionale.
Le sue affermazioni hanno suscitato un certo scalpore, soprattutto tra i fan della giovane band, che si sono chiesti come un’icona del rock possa non avere familiarità con una delle band più in voga del momento.
Le dichiarazioni di Mason sui Maneskin
Mason ha dichiarato candidamente: “Non li ho mai sentiti”, riferendosi ai Maneskin, e ha aggiunto che i suoi gusti musicali sono fortemente influenzati dai grandi del rock, come Jimi Hendrix. Questa preferenza per gli artisti del passato mette in luce una differenza generazionale e di stile, evidenziando come Mason rimanga ancorato a un’epoca musicale che ha definito il rock. La sua scelta di Hendrix, in particolare, non sorprende; Jimi rappresenta uno dei pionieri dell’innovazione musicale, un artista che ha cambiato il modo di concepire la chitarra elettrica e ha influenzato generazioni di musicisti.
L’assenza di riferimento ai Maneskin potrebbe sembrare una mancanza di apertura verso le nuove sonorità, ma Mason ha sempre sostenuto l’importanza di rimanere fedeli alle proprie radici musicali. I Maneskin, pur avendo portato il rock a una nuova generazione, rappresentano un’evoluzione stilistica che potrebbe non risuonare con chi ha vissuto il rock classico in prima persona. Tuttavia, il loro successo internazionale, culminato con la vittoria all’Eurovision Song Contest e la conquista delle classifiche mondiali, dimostra che la musica continua a evolversi, attraendo e affascinando ascoltatori di diverse età.

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Durante l’intervista, Mason ha anche parlato di uno degli eventi più iconici della carriera dei Pink Floyd: il concerto filmato a Pompei nel 1971. Questo spettacolare evento, che ha visto la band esibirsi in un anfiteatro vuoto circondato da rovine antiche, rappresenta un momento unico nella storia della musica.
Il concerto, ora riproposto in una versione restaurata in 4K, offre ai fan l’opportunità di rivivere quell’atmosfera surreale, che Mason ha descritto come un’esibizione “per i fantasmi”. La qualità visiva migliorata permetterà di apprezzare ancor di più la maestria musicale dei Pink Floyd e la loro capacità di creare un mondo sonoro in un contesto così suggestivo.
Il concerto a Pompei e la possibilità di una reunion
Infine, un argomento che continua a interessare i fan è la possibilità di una reunion dei Pink Floyd. Mason ha rivelato che, sebbene non sia impossibile, ci sono molte variabili da considerare. “Non è una questione semplice”, ha detto, sottolineando come una riunione richiederebbe un allineamento di circostanze favorevoli. Questa apertura, sebbene cauta, lascia spazio a speranze future per i fan della band. Mason ha sempre dimostrato una profonda ammirazione per il lavoro dei suoi compagni di band, e la sua disponibilità a discutere di una possibile reunion suggerisce che, nonostante le divergenze, ci sia ancora un forte legame tra i membri storici della band.
Le parole di Nick Mason offrono uno spaccato interessante non solo sulla sua visione della musica contemporanea, ma anche sulla sua eredità come parte di una delle band più influenti di sempre. Con un passato ricco di esperienze e un presente che continua a stimolare discussioni, Mason rimane una figura centrale nel panorama musicale, capace di collegare il passato con un futuro incerto e affascinante.