
Quanto prendono di "stipendio" i cardinali? - felicitapubblica.it
La gestione economica della Chiesa cattolica, sotto la guida di Papa Francesco, ha subito un profondo cambiamento.
Il tema degli stipendi nella Chiesa cattolica suscita sempre grande interesse, in particolare per quanto riguarda le figure del Papa e dei cardinali.
Con l’arrivo di Papa Francesco, si è assistito a un cambiamento significativo nelle consuetudini e nelle aspettative legate a questo argomento, evidenziando un’evoluzione nella gestione economica delle figure ecclesiastiche.
Gli stipendi dei sacerdoti
In generale, gli stipendi degli ecclesiastici variano notevolmente. I sacerdoti, ad esempio, percepiscono mediamente circa 1.200 euro al mese. Questa cifra può sembrare modesta, soprattutto considerando il ruolo fondamentale che i sacerdoti svolgono nelle comunità locali. Tuttavia, è importante ricordare che la loro missione è spesso sostenuta da un forte spirito di servizio e dedizione, piuttosto che da incentivi economici.
La situazione dei cardinali
Per quanto riguarda i cardinali, la situazione è diversa. Prima della pandemia, i membri della Curia Romana ricevevano stipendi compresi tra 4.000 e 5.500 euro mensili. Tuttavia, con l’arrivo del COVID-19 e le difficoltà economiche che ne sono derivate, Papa Francesco ha adottato misure di austerità.

Ha imposto un primo taglio del 10% e successivamente ulteriori riduzioni, portando l’importo medio a circa 5.000 euro al mese. Questa decisione riflette la volontà di Bergoglio di promuovere una Chiesa più sobria e vicina alle necessità delle persone, specialmente in un periodo di crisi.
L’approccio di Papa Francesco
Fin dal suo insediamento nel 2013, Papa Francesco ha scelto di distanziarsi da certe tradizioni, inclusa quella di ricevere un compenso. Sebbene abbia diritto a un stipendio simbolico di circa 2.500 euro al mese, cifra che il suo predecessore Benedetto XVI percepiva, Bergoglio ha deciso di non ritirare alcun importo. Tutte le sue spese quotidiane, inclusi pasti e sicurezza, sono coperte dalla Santa Sede. La scelta di vivere nella Domus Sanctae Marthae, invece che nell’opulento appartamento papale, è un chiaro esempio del suo approccio sobrio e della sua volontà di vivere in modo più umile.
La trasparenza è un altro valore fondamentale per Papa Francesco. Nonostante il Papa abbia accesso all’obolo di San Pietro, un fondo alimentato dalle donazioni dei fedeli di tutto il mondo, ha scelto di gestire questi fondi in modo chiaro e responsabile. Prima della sua morte, ha donato 200.000 euro a un pastificio gestito da detenuti del carcere romano di Regina Coeli, dimostrando un forte impegno verso le persone in difficoltà.
La situazione dei vescovi e degli altri ecclesiastici
Per quanto riguarda i vescovi, in Italia esiste un tetto salariale di 3.000 euro mensili, ma in realtà i vescovi residenziali della Conferenza Episcopale Italiana percepiscono stipendi che, al netto delle tasse, non superano i 1.500 euro. Questo dato evidenzia come anche i più alti funzionari della Chiesa non godano di compensi stratosferici.
Infine, frati e suore non ricevono stipendi fissi, a meno che non ricoprano ruoli specifici in istituzioni come scuole, ospedali o amministrazioni religiose. La loro scelta di vita, caratterizzata dal voto di povertà e dall’autosufficienza delle comunità religiose di cui fanno parte, rende superflua la necessità di un compenso mensile regolare.
La sua attenzione per la sobrietà, la trasparenza e l’impegno verso i più bisognosi rappresentano un nuovo paradigma per la Chiesa, che sta cercando di allinearsi alle esigenze e alle sfide del mondo moderno.