La cucina italiana sta per aggiungere un altro prestigioso riconoscimento al suo già ricco patrimonio culturale e gastronomico.
Dopo anni di lavoro meticoloso, la candidatura italiana per l’iscrizione nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO ha ricevuto un primo parere favorevole dagli esperti tecnici, un passo fondamentale che apre la strada al verdetto finale previsto per dicembre.
Se approvata, sarà la prima volta che un’intera tradizione culinaria nazionale ottiene questo riconoscimento a livello mondiale.
La cucina italiana: un patrimonio culturale unico
Il dossier presentato, intitolato “La Cucina Italiana, tra sostenibilità e diversità bioculturale“, va ben oltre la semplice celebrazione di piatti iconici come pizza e lasagne. Racchiude l’essenza di un sistema culturale radicato nella storia e nella quotidianità delle comunità italiane.
La cucina italiana si configura come un modello di vita che intreccia tradizione, ambiente, e legami sociali, valorizzando la biodiversità e i prodotti locali.
Non si tratta solo di alimenti, ma di un patrimonio immateriale che racconta storie di famiglie, territori e relazioni sociali. Il cibo diventa così un veicolo di identità e appartenenza, un gesto di cura e condivisione che si tramanda di generazione in generazione.
Come sottolineato da Gianmarco Mazzi, Sottosegretario del Ministero della Cultura con delega all’UNESCO, “La cucina italiana è una storia collettiva, scritta ogni giorno nelle case, nelle comunità e nei territori. Questo riconoscimento sarebbe un grande motivo di orgoglio per l’Italia intera.”
Un modello di sostenibilità e convivialità
L’elemento distintivo della cucina italiana, secondo la candidatura, è il suo profondo rispetto per la natura e per i cicli stagionali, che si traduce in pratiche di sostenibilità e tutela della biodiversità. La dieta mediterranea, di cui la cucina italiana è interprete principale, è riconosciuta a livello globale come esempio di equilibrio tra uomo e ambiente.

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Promuove il riutilizzo degli ingredienti e favorisce un’alimentazione consapevole, attenta ai valori nutrizionali e culturali.
La convivialità è un altro aspetto centrale: la cucina italiana è la “cucina degli affetti”, quella che si condivide attorno alla tavola, unisce le persone e rafforza i legami sociali. Ogni piatto racconta la storia di un luogo e di una comunità, rendendo la gastronomia un’inestimabile risorsa culturale.
Il processo verso il riconoscimento UNESCO
Dopo il via libera della commissione tecnica, il dossier italiano sarà esaminato dal Comitato Intergovernativo per la salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell’UNESCO, che si riunirà a New Delhi dall’8 al 13 dicembre 2025.
Durante questa sessione, i delegati internazionali valuteranno non solo il valore culturale della candidatura, ma anche la sua capacità di promuovere pratiche sostenibili e di trasmettere conoscenze alle nuove generazioni.
L’eventuale iscrizione della cucina italiana nella lista dell’UNESCO rappresenterebbe un riconoscimento globale dell’importanza della tradizione gastronomica italiana come patrimonio universale, sottolineando il ruolo del cibo come linguaggio di identità, cultura e solidarietà a livello mondiale.

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