Se le tue bollette sono spesso salate, sappi che ci sono tre elettrodomestici che non dovresti mai lasciare in stand-by.
Non è raro, soprattutto negli ultimi mesi, rimanere spiacevolmente stupiti dall’arrivo della bolletta dell’energia. Si apre la busta con una certa fiducia, forse dopo aver adottato ogni possibile accorgimento per contenere i consumi.
Poi, però, lo sguardo si posa sul totale e l’entusiasmo svanisce in un attimo. Quel numero, così alto, sembra non rispecchiare affatto i nostri sforzi. A quel punto, si prova a ricordare: abbiamo spento le luci inutili, abbassato il riscaldamento, rinunciato a qualche comfort. Eppure, il conto resta una sorpresa amara.
Ma c’è un dettaglio che spesso sfugge: non tutti gli elettrodomestici pesano allo stesso modo sul conto finale della bolletta. Anzi, alcuni sono veri protagonisti del conto salato che arriva a casa. E proprio su questi apparecchi è importante fare chiarezza, perché ce ne sono tre, in particolare, che non dovremmo mai, mai lasciare in stand-by.
Risparmio garantito in bolletta: ecco i 3 elettrodomestici che non dovresti mai lasciare in stand by
Tra i protagonisti nascosti di bollette salate si celano alcuni elettrodomestici apparentemente innocui, ma che, in realtà, continuano a consumare energia anche quando sembrano spenti.

Bollette salate, 3 elettrodomestici che non devi mai lasciare in stand-by-felicitapubblica.it
Il decoder televisivo è uno di questi “consumatori invisibili”. Anche quando lo si spegne con il telecomando, infatti, resta attivo in modalità stand-by, pronto a ricevere aggiornamenti o a mantenere il segnale. Il suo assorbimento, pur sembrando modesto, moltiplicato per le ore di inattività e per l’intero anno, diventa un consumo significativo.
In molte case, dove spesso convivono più decoder, tra digitale terrestre e satellitari, questo si traduce in un impatto notevole sulla bolletta. Una soluzione efficace è spegnere il dispositivo direttamente dalla presa, oppure optare per modelli dotati di sistemi avanzati di risparmio energetico.
Anche il forno a microonde, che consideriamo spesso innocuo in termini di consumi, nasconde un piccolo “inganno”. Quel display luminoso che mostra l’ora o le funzioni attive non è gratis: è un consumo costante che può raggiungere 3-5 wattora. Nel caso in cui, poi, il microonde sia dotato di funzioni smart o connettività Wi-Fi, il dispendio cresce ulteriormente.
Tradotto in spesa, si parla di qualche decina di euro all’anno soltanto per mantenere acceso il pannello. Alcuni modelli rimangono parzialmente attivi per rispondere ai comandi o sincronizzarsi con altri dispositivi domestici, incrementando ancora il consumo latente. La soluzione migliore è scollegare il microonde dopo l’uso o usare una multipresa smart che interrompa l’alimentazione in automatico.
Infine, il computer fisso rappresenta una vera centrale energetica domestica anche quando apparentemente spento. Se lasciato in modalità stand-by o sospensione, il consumo può variare tra i 5 e i 20 wattora, soprattutto se sono collegati dispositivi esterni come monitor, casse o stampanti.
Molti computer continuano a eseguire aggiornamenti o a mantenere la connessione di rete, aumentando il dispendio energetico. Per contenere i costi è fondamentale spegnere completamente il PC e scollegare le periferiche o utilizzare prese intelligenti con timer programmabile. Anche attivare le modalità di risparmio energetico può fare una differenza sostanziale.

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