L’INPS ha ribadito che tutti questi adeguamenti saranno applicati automaticamente, senza che le famiglie debbano presentare ulteriori istanze.
Con l’avvicinarsi del nuovo anno, le famiglie italiane possono attendersi un incremento degli importi dell’Assegno Unico Universale grazie all’adeguamento previsto all’inflazione.
L’INPS ha confermato che dal 1° gennaio 2026 scatterà una rivalutazione dell’1,7%, basata sull’andamento dell’indice dei prezzi al consumo rilevato dall’ISTAT nel corso del 2025. Questo adeguamento interesserà sia gli importi mensili riconosciuti per ogni figlio a carico sia le soglie ISEE, aggiornate di conseguenza.
Rivalutazione degli importi e nuove soglie ISEE per l’Assegno Unico 2026
I dati più recenti sottolineano come l’Assegno Unico continui a rappresentare un sostegno fondamentale per milioni di nuclei familiari. Nel solo 2024, fino a luglio, sono stati erogati oltre 11,5 miliardi di euro a più di 6,2 milioni di famiglie, coprendo quasi 10 milioni di figli a carico. La misura, introdotta con il D.Lgs. n. 230 del 2021, prevede un assegno mensile universale e progressivo, che varia in base al reddito familiare misurato dall’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE).
A partire dal prossimo anno, l’importo massimo mensile per ogni figlio salirà a 204,4 euro, rispetto ai 201 euro attuali, mentre il minimo passerà da 57,5 euro a circa 58,5 euro. Tale incremento si rifletterà su tutti gli scaglioni di reddito, con una rivalutazione proporzionale delle soglie ISEE. Ad esempio, la soglia minima salirà da 17.090 euro a 17.520 euro.

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Per nuclei con ISEE tra 21.700 e 21.800 euro, l’importo mensile sarà di 182,8 euro, mentre per chi si colloca tra 26.100 e 26.300 euro si passerà a 160,6 euro mensili.
Maggiorazioni aggiornate per figli con disabilità e situazioni particolari
L’adeguamento coinvolgerà anche le maggiorazioni destinate a categorie specifiche di famiglie. Per i figli non autosufficienti, l’assegno mensile aumenterà da 120,6 euro a 122,7 euro; per la disabilità grave si passerà da 109,1 euro a 111 euro; mentre per la disabilità media l’importo sarà di 99,4 euro, in crescita rispetto ai 97,7 euro attuali. Questi aumenti testimoniano l’attenzione continua verso le famiglie con maggiori esigenze.
Inoltre, saranno rivalutate le maggiorazioni per nuclei con più di tre figli e per le madri con meno di 21 anni. Novità di rilievo riguarda anche la conferma della maggiorazione per i genitori soli lavoratori: il Decreto lavoro 2023 ha infatti esteso la possibilità di ricevere l’assegno maggiorato per un periodo massimo di cinque anni in caso di decesso dell’altro genitore, senza necessità di nuove domande.
L’Assegno Unico Universale si conferma quindi uno strumento dinamico e in costante evoluzione, capace di adattarsi all’inflazione e alle mutate condizioni economiche delle famiglie italiane, garantendo un sostegno economico sempre più adeguato alle necessità reali.

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