Portare la luce nei villaggi più poveri del Kenya, in Africa, dove manca completamente l’elettricità è l’ammirevole compito di un gruppo di donne Masai, soprannominate le guerriere del sole, che camminano per diversi chilometri con al seguito dei pannelli fotovoltaici portatili.
Portare la luce nei villaggi più poveri del Kenya, in Africa, dove manca completamente l’elettricità è l’ammirevole compito di un gruppo di donne Masai, soprannominate le guerriere del sole, che camminano per diversi chilometri con al seguito dei pannelli fotovoltaici portatili.
Dietro a tutto questo c’è un grande progetto, che è stato avviato da Green Energy Africa a settembre dello scorso anno, il Werep (Women Entrepreneurship in Renewable Energy Project), nato con l’intento di promuovere la partecipazione inclusiva delle donne e dei giovani nello sviluppo attraverso l’energia solare e che ha fatto pervenire l’energia solare a circa 2.000 famiglie della contea di Naiputa, proprio grazie a queste donne Masai. Prima dell’avvento dei pannelli solari per riscaldare e illuminare i villaggi venivano utilizzati falò o kerosene, ma con danni per la salute degli abitanti e per l’ambiente.
Ecco come funziona il progetto. La Green Energy Africa vende alle donne Masai i pannelli solari portatili, lampade e piccole batterie ricaricabili a prezzi accessibili. Poi le stesse donne, rivendono questi prodotti al prezzo di 300 scellini, pari a circa 3 dollari, ognuno. Il ricavato viene messo nelle casse comuni del gruppo per comperare altro materiale solare. Dopo aver imparato come si installano i pannelli, le donne si mettono in groppa agli asini e trasportano il fotovoltaico nelle varie abitazioni, offrendo per la prima volta alle famiglie di quelle zone accesso all’energia e all’acqua pulita.
L’iniziativa ha avuto un esito molto positivo al punto che a distanza di un anno dall’avvio del progetto l’uso dell’energia solare è passato dallo 0 al 20%. Le applicazioni del fotovoltaico hanno cambiato totalmente la vita degli abitanti dei villaggi in quanto adesso gli allevatori possono controllare il loro bestiame e i bambini possono tranquillamente studiare all’interno delle proprie abitazioni senza ricorrere alla combustione.