C’è veramente poco da aggiungere ai numeri del Report sulle attività dei CSV nel 2014, realizzato da CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri servizi per il volontariato. D’altra parte ci siamo soffermati su dimensione, articolazione e attività del sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato qualche giorno fa (leggi l'articolo) e continuiamo a farlo nelle pagine che seguono, proponendo ai lettori l’Introduzione e l’Executive Summary del Report.
C’è veramente poco da aggiungere ai numeri del Report sulle attività dei CSV nel 2014, realizzato da CSVnet, il Coordinamento nazionale dei Centri servizi per il volontariato. D’altra parte ci siamo soffermati su dimensione, articolazione e attività del sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato qualche giorno fa (leggi l’articolo) e continuiamo a farlo nelle pagine che seguono, proponendo ai lettori l’Introduzione e l’Executive Summary del Report.
Vorremmo, invece, dedicare una breve riflessione all’attenzione che il CSVnet dedica alla ricerca e alla comunicazione dei dati che riguardano il sistema CSV nel suo complesso. Non è affatto usuale che un’organizzazione nazionale sia così meticolosa e puntuale da un lato nel formalizzare la programmazione annuale delle proprie attività e, dall’altro, nel rendere conto dei risultati e degli impatti della propria azione. Chi volesse prendere in esame la documentazione disponibile sul portale del CSVnet troverebbe conferma di questa valutazione. Si tratta di documenti ben strutturati, ricchi di informazioni, attenti a tenere insieme gli aspetti qualitativi e quantitativi delle attività descritte. Per una volta non siamo di fronte a operazioni “di immagine” ma a un approccio che coniuga in forma autentica, comunicazione e responsabilità, trasparenza e accountability. Altrettanto interessante è poter constatare che questa attenzione è condivisa da larga parte delle strutture territoriali del CSV, anch’esse impegnate nell’elaborazione di documenti di rendicontazione sociale.
A questi elementi dobbiamo aggiungere che il sistema dei Centri di Servizio per il Volontariato è impegnato ad aggiornare costantemente la propria fotografia, descrivendo dettagliatamente sia l’evoluzione organizzativa del sistema sia il complesso delle proprie attività. Di questo aspetto ne sono testimonianza i Report sulle attività dei CSV che ormai si susseguono da tempo, a cadenza annuale. Ma l’indagine del CSV si è spinta oltre, fino ad indagare l’intero universo del volontariato italiano. Infatti risale solo ad ottobre 2015 la pubblicazione del primo Report nazionale delle organizzazioni di volontariato censite da CSV e realizzato grazie alla partnership fra CSVnet e Fondazione IBM.
In definitiva, il sistema CSV offre una testimonianza concreta di come sia possibile fornire a tutti gli stakeholder, a partire dagli stessi volontari per terminare alle Fondazioni bancarie finanziatrici, un quadro attendibile e aggiornato della propria identità, delle attività svolte e degli impatti determinati sul territorio. Una lezione importante, soprattutto in tempi di Riforma del Terzo Settore.
INTRODUZIONE
Sono passati più di dieci anni da quando CSVnet decise di realizzare un resoconto annuale sulle attività dei Centri di Servizio per il Volontariato. Da allora il Report ha saputo raccontare negli anni le evoluzioni e la crescita di un sistema che oggi è un esempio unico di infrastrutturazione sociale, funzionale allo sviluppo del volontariato e alla crescita della coesione sociale in tutto il Paese.
Un sistema che è cresciuto con le esigenze delle associazioni e che è diventato vero luogo di partecipazione per il volontariato italiano, come testimoniato dai 9.204 soci che partecipano, tramite le assemblee, alla gestione dei Centri di Servizio.
Guardando ai risultati possiamo affermare che in questi anni il sistema dei CSV è riuscito ad assolvere ad una delle sue funzioni più importanti: far crescere il volontariato mantenendo la sua autonomia, senza plasmarlo né renderlo dipendente dagli stessi Centri di Servizio.
Lo dimostrano i dati che saranno presentati nelle pagine seguenti: solo nel 2014 i CSV hanno sostenuto con i propri servizi 43.823 organizzazioni non profit e 50.651 persone (valore più che raddoppiato dal momento che nel 2013 i cittadini erano 23.364); hanno fatto conoscere a 158.709 studenti le opportunità che il volontariato offre loro in termini di crescita personale e professionale; hanno erogato oltre 34mila ore di formazione, hanno messo a disposizione 16mila mq di spazi per la realizzazione delle loro attività.
La nuova metodologia di rilevazione dei dati ci ha permesso di evidenziare come la maggior parte dei servizi siano stati erogati utilizzando risorse interne al sistema, condividendo buone prassi e operando attraverso economie di scala; la rete dei CSV può contare su una governance specializzata capace di dedicare (nel 2014) 20mila ore d’impegno volontario e una forza lavoro giovane, motivata e impegnata nel sociale.
Come da tre anni i dati sono stati rilevati attraverso un processo condiviso con i Comitati di Gestione – gli organismi di controllo dei CSV – e da questi validati, acquisendo pertanto un valore di terzietà e certezza.
Il Report è la prova tangibile di un sistema, quello dei CSV, che non è autoreferenziale ma opera, in relazione alle esigenze dei diversi territori, in modo sempre più coordinato, affrontando contingenze che, al di là di inevitabili peculiarità, sono spesso condivise.
Grazie all’impegno prolungato e costante, per cui ringraziamo tutti i componenti del gruppo di lavoro, consideriamo il Report un grande strumento di comunicazione e ci auguriamo che possa essere utile non solo ai Centri di Servizio per il Volontariato ma anche agli stakeholder e a tutti coloro che sono interessati a conoscere il nostro sistema.
Invitiamo tutti coloro che sfoglieranno queste pagine a fornirci spunti di riflessione per le prossime edizioni, nella convinzione che il Report non sia soltanto uno strumento di analisi, ma anche un documento strategico da cui ripartire per rendere ancora più efficace ed efficiente, ma anche conosciuta, l’azione dei Centri di Servizio, in particolare in un ambito che, è evidente, implica un profondo impatto sociale.
Stefano Tabò Silvio Magliano
Presidente di CSVnet Consigliere Delegato
EXECUTIVE SUMMARY
I Centri di Servizio per il Volontariato, previsti dalla Legge quadro sul Volontariato (L. 266/91), hanno lo scopo di promuovere, sostenere e qualificare l’attività di volontariato, in ogni sua forma, e in particolare nelle Organizzazioni di Volontariato (OdV).
Sono 78 i CSV in Italia nel 2014, presenti in tutte le regioni, talvolta con competenza regionale, altre con competenza provinciale. Secondo il Rapporto delle Organizzazioni di Volontariato censite dai CSV, il bacino di utenza è di oltre 44mila Organizzazioni di Volontariato.
Hanno partecipato a questa rilevazione 76 CSV, i dati si riferiscono all’annualità 2014.
LE PERSONE
I SERVIZI
LE RISORSE