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Finalmente è Family Act

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Il 6 aprile, con 193 voti favorevoli, il Senato ha approvato in via definitiva il Family Act, “Deleghe al governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia”. La ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti ha dichiarato: “È una giornata storica per il Paese di oggi e per il Paese di domani. Con l’approvazione definitiva del Family Act l’Italia sceglie di attivare una riforma strutturale, integrata, sistemica per le politiche familiari, che mette al centro le nuove generazioni, l’educazione, promuove pari opportunità per le donne e per gli uomini e dà prospettiva e futuro al Paese”. Entrando nel merito, la ministra ha precisato: “Nella riforma si integrano l’assegno unico e universale per i figli a carico, per risolvere il tasso di decrescita delle nascite; gli incentivi all’imprenditoria femminile; i servizi educativi territoriali, la riforma dei congedi parentali, con l’introduzione di elementi di condivisione dei carichi di cura familiare tra donne e uomini; e un grande investimento sull’autonomia dei giovani”.
Proviamo ad esaminare l’articolazione del provvedimento.
Per l’Assegno Unico Universale – misura che si applica a tutti e che viene graduata in relazione al reddito –  il Governo con la Legge di bilancio 2021 ha già stanziato oltre 5 miliardi per il 2022, a cui aggiungere le risorse del Fondo Assegno universale (4 miliardi per il 2021 e 1,2 miliardi per il 2022). Altre risorse saranno reperite dalla dismissione o dalla rimodulazione di precedenti specifiche misure, per un totale di circa 15 miliardi di euro.
Per la costruzione di asili nido e scuole per l’infanzia viene in soccorso il Recovery Plan con oltre 4,5 miliardi. L’aspettativa del Governo è quella di creare 228.000 nuovi posti.
Altre misure del Family Act riguardano:
  • contributi per le rette di asili nido, micro-nidi, sezioni primavera e scuole dell’infanzia;
  • Sostegni per le spese per gite scolastiche, iscrizioni a palestre, piscine ed altre attività sportive, corsi di lingua straniera;
  • Interventi per l’acquisto di biglietti per rappresentazioni cinematografiche e teatrali, parchi naturali, musei, mostre ed eventi culturali;
  • Rimborsi per l’acquisto dei libri scolastici;
  • Sostegno per le spese effettuate per i figli affetti da patologie fisiche e no, compresi i disturbi specifici dell’apprendimento.
Il Family Act interviene anche nel riordino della disciplina sui congedi parentali per conciliare i tempi di vita e di lavoro, recependo le direttive europee. Mentre per incentivare l’occupazione femminile ci saranno agevolazioni fiscali –  sulla base dell’ISEE – per le spese sostenute per gli addetti ai servizi domestici o all’assistenza di familiari con deficit di autonomia, assunti con contratto di lavoro subordinato.
Saranno incentivati i datori di lavoro che attraverso il lavoro agile, il lavoro flessibile e il telelavoro concorrono ad armonizzare vita privata e vita di lavoro, mentre saranno sostenute le retribuzioni dei lavoratori che si assentano per malattia dei figli. Si cercherà, inoltre, di estendere il tempo pieno a scuola anche ricorrendo ai fondi del Recovery Plan.
Una quota del Fondo di garanzia delle Piccole e medie imprese è destinata a sostenere i primi due anni di attività delle nuove imprese femminili.
Uno specifico capitolo del Family Act è dedicato al sostegno dei giovani. Sono previste detrazioni fiscali per l’acquisto di libri universitari e agevolazioni per i contratti di locazione per i figli maggiorenni iscritti a corsi universitari. Agevolazioni fiscali anche per gli affitti delle giovani coppie composte da soggetti di età non superiore a trentacinque anni alla data di presentazione della domanda.
Naturalmente ci sarà bisogno di diversi provvedimenti che diano attuazione a queste misure ma di certo con il voto del Senato è stata posta la pietra angolare di una nuova strategia per sostenere le famiglie italiane.
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