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La Piramide di Cheope o Grande Piramide di Giza è la più importante della necropoli dell’omonima piana situata poco lontano dal Cairo. Ad oggi il monumento non ha ancora smesso di stupire studiosi e archeologi in quanto sembra non cessare di donare conoscenza e allo stesso tempo enigmi. Infatti pare che all’interno della piramide ci siano due misteriosi spazi vuoti, individuati durante le ricerche del 2017, di modesta dimensione, ma per sapere cosa si nasconde al loro interno servono tecniche innovative e all’avanguardia. Per questo, un gruppo di scienziati ha progettato una nuova scansione al monumento con i raggi cosmici in modo da non distruggere nulla e rivelare cosa c’è all’interno.
La piramide appartiene alla IV dinastia ed è la tomba del faraone Cheope regnante dal 2905 al 2483 a.C.. Ospita tre camere e una serie di cunicoli tra cui la Grande Galleria. Ma come per tutte le piramidi non sappiamo il metodo di costruzione o altre informazioni.
Per questo motivo c’è bisogno di nuove tecniche per risolvere più enigmi possibili. I raggi cosmici vennero già utilizzati in passato da un gruppo di archeologi dell’Heritage Preservation Innovation Institute di Parigi per analizzare la piramide. Questi vengono utilizzati per osservare l’interno dei vulcani e sono particelle che colpiscono la Terra da ogni direzione muovendosi a una velocità vicina a quella della luce. I muoni, particelle a carica negativa che si formano dall’interazione tra raggi cosmici e atomi dell’atmosfera, si muovono in modo diverso a seconda della materia che toccano. Per cui alla piramide verrà fatta una sorta di radiografia in modo da non sezionarla materialmente.
Con la precedente analisi sono stati evidenziati due spazi vuoti ma non sappiamo di cosa si tratti, si spera che uno sia la camera sepolcrale del faraone ma il vano non è collegato ad altri ambienti. La teoria più valida è quella che si tratti di uno stratagemma architettonico per alleggerire la struttura ed evitarne il crollo.
Questa volta i raggi cosmici saranno utilizzati con una tecnica più all’avanguardia. I rilevatori saranno posizionati all’esterno dell’edificio e spostati lungo il perimetro in modo da raccogliere i muoni di cui abbiamo precedentemente parlato da ogni posizione. Verranno utilizzati telescopi per muoni molto grandi in modo da produrre immagini ad alta risoluzione; si potrebbero individuare addirittura oggetti in metallo, terracotta o pietra.
Al momento però i ricercatori hanno solo il progetto e dovranno attendere la costruzione dei rilevatori e diversi anni per le analisi dei risultati.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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