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Agatha Christie, la giallista più famosa di sempre, è stata una donna decisamente avventurosa, una grande viaggiatrice. Ed è proprio da questi suoi molteplici viaggi che ha tratto ispirazione per scrivere i suoi capolavori. L’esempio maggiore è “Assassinio sull’Orient Express” su cui la scrittrice ha davvero viaggiato. Questo treno infatti collegava Parigi a Istanbul e grazie a uno dei suoi molteplici viaggi la scrittrice ha anche pubblicato “Viaggiare è il mio peccato”. Il saggio, però, non ha nulla a che fare con le avventure dell’ispettore Poirot; qui la protagonista è la stessa autrice che fu viaggiatrice, appassionata di archeologia e di surf.
Agatha Mary Clarissa Miller iniziò a viaggiare insieme al suo primo marito Archibald Christie, sposato nel 1914. Dopo la fine della Prima Guerra Mondiale la coppia fece un tour organizzato dal British Empire Exhibition, in Australia, Nuova Zelanda, Canada e Hawaii.
Sulla spiaggia di Muizenberg, nei pressi di Città del Capo, iniziò a praticare una forma di surf, il bodyboarding, che si pratica stando sdraiati sulla tavola. La scrittrice fu tra i primi europei a cimentarsi in questo sport.
Il suo matrimonio finì nel 1926 e per riprendersi dalla spiacevole situazione Agatha sparì per un po’.
In quegli anni l’Orient Express stava vivendo la sua epoca d’oro e la scrittrice decise di partire percorrendo tutta la tratta del treno, fino ad Istanbul. E’ proprio da questa esperienza che nacque il romanzo Assassinio sull’Orient Express. Ma Istanbul non fu l’ultima meta: da qui Agatha andò in Iraq dove conobbe l’archeologo Max Mallowan con cui si sposò nel 1930.
La scrittrice visse gli anni successivi seguendo il marito nelle spedizioni in Mesopotamia, Siria ed Egitto, aiutandolo anche nel lavoro. In quegli anni nacque “Viaggiare è il mio peccato“, una sorta di diario di viaggio nel quale annotò tutti i suoi spostamenti e le missioni archeologiche del marito. Il libro descrive inoltre località storiche e affascinanti come Palmira, in Siria.
Ma i viaggi non furono il solo argomento dei suoi racconti, trascrisse con ironia anche i disagi affrontati a causa dell’abbigliamento femminile, dei bagagli pieni di scarpe e vestiti.
Dopo tante avventure la scrittrice si spense nel 1976, all’età di 85 anni, nella casa di Winterbrook. Il marito si risposò ma morì l’anno seguente e venne sepolto vicino ad Agatha, compagna dei suoi viaggi e delle sue scoperte.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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