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Avevamo scritto in questo articolo dei Talebani che hanno occupato Kabul e l’Afghanistan è quindi caduto nelle loro mani. Terminavamo l’articolo parlando della fatwa che metteva fine alle classi composte da ragazze e ragazzi all’Università di Herat, ben sapendo come fosse solo l’inizio. E infatti lo era, l’inizio di repressioni, nonostante le parole rassicuranti degli Studenti islamici.
Intanto è stato annunciato il Governo dei Talebani che si può così riassumere: Primo ministro ad interim mullah Mohammad Hasan, numero 2 Baradar, negoziatore con gli Usa a Doha. Il figlio del mullah Omar alla Difesa, Haqqani all’Interno. Proprio quest’ultimo è attualmente ricercato dall’FBI, con una taglia di 5 milioni di dollari.
Nel frattempo a Kabul si sono susseguite manifestazioni per diversi motivi; hanno sfilato anche donne afgane, (rigorosamente coperte) che rivendicavano, in base alle parole espresse, un ruolo per le donne in Parlamento e nel nuovo Governo, ma la manifestazione è stata duramente repressa, con Talebani che hanno puntato il fucile contro donne inermi e disarmate. Per tacere delle botte.
Immediatamente dopo queste manifestazioni, i Talebani hanno deciso di vietare ogni forma di sport alle donne, perché ogni pratica sportiva “espone i loro corpi”.
Ma tutto ciò non basta: infatti i Talebani, appena arrivati a occupare Kabul, avevano parlato di maggiori libertà e, parola magica, di libertà di stampa. Talmente libera che gli Studenti islamici hanno arrestato e picchiato ben 5 giornalisti di un noto quotidiano di Kabul. Successivamente sono stati rilasciati, ma hanno mostrato i segni delle percosse ricevute e uno di loro non si reggeva in piedi entrando in ospedale. Anche l’italiano Claudio Locatelli, che cercava di registrare una manifestazione, è stato arrestato nonostante dichiarasse di avere il permesso come giornalista ed è stato rilasciato dopo 8 ore.
Ha scritto su twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli: «Preoccupa l’emergenza umanitaria nel Panshir, dove i talebani stanno stroncando nel sangue la rivolta dei cittadini. Migliaia di persone senza né cibo, né farmaci: sì a un corridoio umanitario per dare urgente soccorso a chi ha bisogno». (fonte Ansa)
I talebani hanno annunciano nel frattempo di avere il controllo totale del Panshir, ultima sacca di resistenza in Afghanistan e hanno avvertito che qualsiasi tentativo di insurrezione sarà duramente colpito.
Purtroppo i fatti non promettono nulla di buono, siamo vicino alla popolazione afghana e ci auguriamo che con il G20 convocato di proposito si arrivi a qualche soluzione.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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