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La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova la mente, il corpo e la vita di ogni essere umano e ancor di più quella dei più giovani.
I ragazzi, già per natura indecisi e inclini al non sapere bene cosa diventare nella propria vita, dopo la pandemia sono ancor di più incoraggiati a viversi il momento, a cogliere l’attimo, considerando l’incertezza della vita che si è tanto palesata durante questi due anni, perché del resto si vive una volta sola.
Più del 40% della forza lavoro globale intende lasciare il proprio datore di lavoro attuale nel corso del 2021. Per l’Italia la percentuale scende al 33%, ma tra i giovani uno su due sta valutando di cambiare.
Le esperienze sono diverse ma spesso i ragazzi e non, si sono sentiti insoddisfatti e messi da parte dal datore di lavoro, oppure, al contrario, hanno capito che la vita lavorativa prima del Covid non li soddisfaceva e li stressava, mentre con l’avvento del famoso smart working hanno capito che si può guadagnare anche vivendo una vita più comoda.
Molti stanno valutando o hanno valutato di cambiare stile di vita, di cambiare lavoro e vivere meglio perché la vita è una sola e si sente il bisogno, ora più che mai, di viverla al meglio. Le persone hanno bisogno di lavorare per vivere e non il contrario, hanno bisogno di avere tempo per stare a casa e godersi la famiglia, di viaggiare e avere tempo per gli interessi personali e per coltivare le relazioni.
In un mondo che va molto di fretta, la pandemia da Covid-19, ha dato modo di rendersi più conto del valore dell’individuo, della vita stessa, un modo di pensare più orientale. Infatti, da sempre le discipline olistiche incoraggiano le persone a migliorare il proprio stile di vita e a dedicarsi di più al benessere interiore ma noi occidentali per molto tempo ce ne siamo dimenticati.
Un aspetto positivo di questa catastrofe mondiale è stato proprio questo, rendersi conto dell’importanza del momento presente, come insegna molto bene la filosofia Mindfulness, della brevità della vita e di quanto sia importante vivere a al meglio la nostra esistenza.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
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