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Di Palla al Centro, il Festival-vetrina di Teatro Ragazzi del Centro Italia giunto alla sua XV edizione, avevamo già parlato .
Si tratta, in breve, di un Festival dedicato a bambini, ragazzi e famiglie, oltre che ai tanti operatori teatrali provenienti da tutta Italia, che si svolge a rotazione tra Abruzzo, Marche e Umbria, organizzato per l’Abruzzo dal Florian Metateatro, Centro di Produzione Teatrale, per le Marche da Proscenio Teatro e per l’Umbria da Fontemaggiore, Centro di Produzione Teatrale.
L’edizione 2021 si è svolta a Pescara pochi giorni fa ed io ho avuto il piacere e l’onore di lavorarci, per assaporare le atmosfere del Festival, assistere agli spettacoli e tornare a vivere, per quattro intere giornate, la magia che solo il teatro e lo spettacolo dal vivo sanno regalare.
Tra i tanti lavori, le prime nazionali e gli eventi collegati al Festival che non ho qui lo spazio per raccontare, vorrei segnalarne almeno alcuni che mi hanno davvero colpita e che vi consiglio vivamente di recuperare il prima possibile. Tra questi (ed è davvero una bellissima coincidenza) due lavori abruzzesi: “Paolo dei lupi” di Bradamante Teatro, con la bravissima Francesca Camilla D’Amico e la regia di Roberto Anglisani, (finalista Premio Nazionale Otello Sarzi 2020 e finalista In-Box Verde 2020). Lo spettacolo, di teatro narrazione, ci racconta le vicende dello studioso e poeta sulmonese Paolo Barasso, scomparso nel 1991 a soli 42 anni durante una perlustrazione sul monte Morrone e a cui dobbiamo il nostro Parco Nazionale della Majella. Francesca Camilla, grazie anche alle poesie originali di Paolo, riesce a catturarci col suo racconto appassionato ed emozionante, portandoci letteralmente all’interno dei boschi, su per le montagne, a respirare il profumo degli alberi, della terra, della neve, dei lupi.
L’altro spettacolo degno di nota è l’ultima produzione del Florian Metateatro in prima nazionale: “Maldanno: storie che curano” di Valoppi, Micati e Tessitore. Una domanda al centro della scena: come si guarisce dal “male” invisibile? Forse e perché no, anche con una storia, una canzone, con l’ironia e la leggerezza. Storie che curano, che cullano, accarezzandoci l’anima.
E poi ancora “Il bambino e la formica” di Fontemaggiore (Perugia): spettacolo di pupazzi creati dal maestro Marco Lucci. Una prima nazionale che ci accompagna in un viaggio fisico e metaforico dalle tenebre al sole. Conosciamo così Ayo, un bambino che lavora in una miniera del Congo e Undici, formica burbera ma dal cuore gentile.
Infine, per la leggerezza e la maestria con cui ci si è approcciati ad un tema complesso come quello del mito, vorrei segnalare “Corpi al vento” di Teatro Evento, con due attrici strepitose (Ruggiero e Gelmi), scenografia vuota, corpo e voce soltanto, donne di creta che ci guidano tra i meandri del labirinto del Minotauro lasciandoci letteralmente a bocca aperta, quasi a non voler più uscire.
Vorrei dirvi ancora e tanto ma non è possibile. Vi lascio con questa citazione di Jacques Copeau: «Non nasce teatro laddove la vita è piena, dove si è soddisfatti. Il teatro nasce dove ci sono delle ferite, dove ci sono dei vuoti… E’ lì che qualcuno ha bisogno di stare ad ascoltare qualcosa che qualcun altro ha da dire a lui».
Dopo il tempo difficile e vuoto della pandemia, in cui l’arte rimasta muta e senza pubblico pareva aver perso la sua funzione salvifica, ecco che invece rinasce per riempire i teatri e tutti gli spazi che l’avevano attesa. Torna il teatro a riempire di bellezza gli occhi, il cuore e la pancia, trascinandoci nuovamente in un vortice di lacrime, di sorrisi, di colori.
Per l’edizione 2022 la palla passa a Perugia ma l’emozione e la magia di questa edizione della rinascita, resteranno impressi per molto tempo ancora, sia nel pubblico che in tutti noi operatori.
Viva il teatro, che tra tutte le arti, non morirà mai.
Ma ciao! Sono Annalica Casasanta, classe '83, abito a Francavilla al Mare ma sono originaria di un piccolo paesino immerso nel verde, Quadri, famoso per il suo ottimo tartufo. Strano, ogni volta che mi devo presentare la montagna è la prima cosa che mi viene in mente, forse perchè da lì vengono tutte le storie che amo raccontare, tutti i personaggi che adoro interpretare.
Dopo la maturità classica ho studiato Sociologia con una tesi sul fenomeno del Lobbying nell'Unione Europea, sono sempre stata appassionata di politica ma l'incontro casuale col teatro mi ha fatto deviare dai miei studi, trasformandomi in Annalica Bates. (non vi spoilero il perchè!).
Ho fatto mille lavori, dalla libraia (che ho amato follemente) alla segretaria ma è nel teatro e nell'arte che trovo la mia ragion d'essere. Dopo essermi occupata della comunicazione per il Florian Metateatro di Pescara, da quattro anni collaboro con l'attore e regista Milo Vallone e il suo Cantiere Teatrale, occupandomi di teatro ragazzi.
Da quattro anni inoltre, insieme alla mia collega Nadia Cristina Di Naccio, coordino le attività dell'Università della Libera Età di Francavilla al Mare (progetto ULE).
Oltre al teatro sono una divoratrice seriale di romanzi e adoro scrivere, ho pubblicato anche alcuni racconti partecipando a vari concorsi e ho frequentato la Scuola di scrittura creativa Macondo di Pescara.
Credo molto nella formazione continua e non smetterò mai di studiare per migliorare come attrice e insegnante di teatro ed è per questo che mi sto formando anche come Educatore alla Teatralità.
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