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Nei giorni scorsi sono stati pubblicati da Unicef e OMS i dati ufficiali sulle vaccinazioni di base sui bambini nel mondo e risulta che addirittura 23 milioni di bimbi non hanno ricevuto, attraverso i servizi di base, i vaccini di immunizzazione di routine, e, purtroppo, risulta vaccinato un numero maggiore di circa 3,7 milioni di piccoli che non hanno ricevuto alcuna dose nel 2020, rispetto all’anno precedente.
Questi dati riflettono l’interruzione dei servizi globali a causa della pandemia da Covid 19 che ha fatto registrare un calo nelle vaccinazioni infantili; infatti, si calcola che probabilmente saranno ben 17 milioni i bambini che non riceveranno un singolo vaccino nel corso di quest’anno, ampliando a dismisura le già immense disuguaglianze nell’accesso alle cure e ai vaccini.
Purtroppo sono davvero tanti i piccoli che vivono in comunità colpite da conflitti, in aree remote con servizi scarsi o inesistenti, in insediamenti precari o in slum dove sono costretti ad affrontare molte limitazioni, privazioni di acqua, igiene e cibo. E ovviamente senza alcun aiuto sanitario.
Le regioni OMS (ricordiamo che ci sono anche Europa, Americhe, Africa e Pacifico occidentale) del Sudest asiatico e del Mediterraneo Orientale sono state fra le più colpite e risulterebbe che ben 3,5 milioni di piccoli non abbiano ricevuto nemmeno la prima vaccinazione per difterite, tetano e pertosse (DTP1) e che 3 milioni di bimbi in più non abbiano ricevuto la prima dose contro il morbillo.
I dati mostrano anche un’altra cosa e cioè che nei Paesi a medio reddito aumenta il numero di piccini non protetti in alcun modo da malattie che, in altri Paesi, sono state eradicate o quasi.
Un altro quadro preoccupante emerge anche nella regione OMS delle Americhe, dove soltanto l’82% dei bambini è pienamente vaccinato con il DTP1, dato che sconforta paragonandolo a quello del 2016 che era al 91%.
Ha dichiarato il direttore generale dell’OMS Tedros A. Ghebreyesus: «Mentre i Paesi chiedono a gran voce di ricevere i vaccini per il COVID-19, abbiamo fatto passi indietro sulle altre vaccinazioni, lasciando i bambini a rischio di malattie devastanti ma prevenibili come il morbillo, la polio o la meningite», aggiungendo: «Focolai multipli di malattie sarebbero catastrofici per le comunità e i sistemi sanitari che stanno già combattendo il COVID-19. Questo rende più urgente che mai investire nella vaccinazione infantile e garantire che ogni bambino venga raggiunto».
Chiedendo aiuto per le donazioni, Henrietta Fore – direttore generale UNICEF – ha affermato che anche prima della pandemia esistevano segnali preoccupanti secondo i quali si stava perdendo terreno nella lotta per immunizzare tutti i bambini contro le malattie dell’infanzia spiegando: «La pandemia ha peggiorato la situazione. Con l’equa distribuzione dei vaccini per il COVID-19 in prima linea nella mente di tutti, dobbiamo ricordare che la distribuzione dei vaccini è sempre stata iniqua e non deve più esserlo».
Aderendo al suo appello, è possibile effettuare donazioni online cliccando direttamente su questo link.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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