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Da anni noi di Felicità Pubblica segnaliamo che la Libia non è un posto sicuro per rifugiati e migranti – per esempio qui o in altri articoli -.
Di nuovo Amnesty International si scaglia contro quel Paese segnalando che le persone che approdano sulle sue coste sono sottoposte a una lunga serie «di violazioni dei diritti umani e abusi, tra cui uccisioni illegali, torture e altri maltrattamenti, stupro e altre violenze sessuali, detenzioni arbitrarie a tempo indefinito in condizioni crudeli e inumane e lavoro forzato».
Eppure, sempre Amnesty, denuncia che, nonostante i continui rapporti documentati di violazioni che sono restate impunite, per sovrappeso Stati e Istituzioni della UE «continuano a fornire supporto materiale e perseguire politiche migratorie che permettono ai guardacoste libici di intercettare uomini, donne e bambini che cercano di scappare alla ricerca di salvezza attraversando il mar Mediterraneo, e ne consentono il ritorno forzato in Libia».
Infatti, soltanto nei primi sei mesi del 2021, la Guardia Costiera Libica ha intercettato in mare e rimpatriato circa 15.000 persone, un numero più alto rispetto all’intero 2020.
Purtroppo, alle persone sbarcate nei porti libici, viene consentito solo un accesso limitato e sommario alle diverse organizzazioni umanitarie che operano su quel suolo, in circostanze sempre precarie e nel caos più totale. Non è quindi casuale che migliaia di profughi finiscano in centri di detenzione e la stessa ONG ne stima un calcolo di oltre 6.100 alla fine di giugno di quest’anno. Le loro condizioni sono inumane: hanno scarso accesso al cibo, all’acqua, alle cure mediche e sono sottoposti a trattamenti brutali, tortura, violenze sessuali, e perfino venduti.
Le richieste di Amnesty ai leader sia libici sia europei trattano di una collaborazione urgente per:
Per questo motivo hanno preparato un appello che potrete firmare anche voi online e che potrete trovare a questo link . Auspichiamo abbia qualche effetto.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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