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Dad: ecco come la vedono gli studenti delle superiori

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A pochi giorni da quella che dovrebbe essere la ripresa delle lezioni in presenza – seppure parzialmente – nelle scuole superiori in tutta Italia, “Save the Children” mostra i dati del sondaggio condotto da IPSOS sugli stati d’animo e le aspettative degli studenti tra i 14 e i 18 anni, tracciando un bilancio dei mesi di DAD (didattica a distanza) che coinvolge più di 2 milioni e mezzo di adolescenti. Il quadro della situazione sicuramente non è roseo ma ci sono alcuni aspetti positivi.

Il 28% degli studenti dichiara che almeno un compagno di classe dal lockdown della scorsa primavera ad oggi ha smesso di seguire le lezioni. Tra le cause principali delle assenze della DAD c’è la difficoltà delle connessioni e la fatica a concentrarsi nel seguire la didattica dietro uno schermo. Infatti più di uno studente su tre si sente più impreparato ora rispetto a quando le lezioni si svolgevano in presenza e deve recuperare più materie dell’anno precedente. Quattro studenti su dieci dichiarano di non riuscire a studiare come si dovrebbe. Gli intervistati dichiarano di sentirsi stanchi, incerti, preoccupati, irritabili, ansiosi, insomma tutt’altro che sereni.

Save the Children stima che circa 34 mila studenti delle scuole secondarie di secondo grado potrebbero aggiungersi ai numeri giù citati sopra. I ragazzi si sentono penalizzati nell’interruzione delle attività scolastiche in presenza: il 65% pensa di star pagando in prima persona per l’incapacità degli adulti di gestire la pandemia, il 43% si sente accusato dagli adulti di essere fonte di contagio, mentre il 42% ritiene ingiusto che agli adulti sia permesso di andare a lavoro mentre ai giovani è vietato andare a scuola. Un anno sprecato?

Gli adolescenti hanno sicuramente imparato che uscire sempre non è poi così importante e che oggi con tutti i mezzi a disposizione si possono mantenere relazioni anche online, ma allo stesso tempo l’85% dei ragazzi ha affermato di aver capito l’importanza dei contatti umani. In un’età di cambiamento come questa il tema delle relazioni è molto importante, soprattutto quelle sentimentali, e guardando oltre un ragazzo su quattro pensa che si tornerà alla normalità.

Uno dei risvolti positivi è che i ragazzi hanno cominciato ad interessarsi alla politica, il 69% di loro ha sentito parlare del Next Generation EU e spera che attraverso questo “aiuto” vengano incrementati i finanziamenti per l’ingresso nel mondo del lavoro dei giovani o la possibilità di studiare gratuitamente all’estero e all’università.

Quindi cosa pensano gli studenti della DAD? Quattro su dieci bocciano l’esperienza. In generale la difficoltà maggiore è quella di non riuscirsi a concentrare durante le lezioni online, seguono poi i problemi tecnici e la noia. Inoltre si ritiene più difficile seguire il programma stabilito dalle materie.

In conclusione, “la scuola è il nostro passaporto per il futuro, poiché il domani appartiene a coloro che oggi si preparano ad affrontarlo”, affermava Malcom X.

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