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José Saramago racconta quando i pastori portarono latte, formaggio e pane a chi ne aveva bisogno.
Con queste mani ….
Siamo venuti da Nazaret in Galilea per il censimento, appena arrivati le sono aumentati i dolori e adesso sta nascendo. Il crepuscolo lasciava intravvedere a stento i visi dei quattro uomini, ben presto i lineamenti sarebbero svaniti, ma le voci proseguivano, Hai da mangiare, domandò uno dei pastori, Poco, rispose Giuseppe (…) Scendendo dal pendio, tre uomini si avvicinano. Sono i pastori. Entrano insieme nella caverna. Maria è sdraiata e tiene gli occhi chiusi. Giuseppe, seduto sopra un sasso, ha il braccio posato sulla mangiatoia e sembra guardare il figlio. Si fece avanti il primo pastore e disse. Con queste mani ho munto le mie pecore e ho raccolto il loro latte, Maria, aprendo gli occhi, sorrise. Avanzò il secondo pastore e disse, Con queste mani ho lavorato il latte e ha fatto il formaggio. Maria accennò col capo e sorrise di nuovo. Poi si avvicinò il terzo pastore, per un istante parve riempire la grotta con la sua statura e disse, senza guardare né il padre né la madre del bimbo appena nato, Con queste mani ho impastato il pane che ti offro, col fuoco che esiste solo dentro la terra io l’ho cotto. E Maria seppe chi era.
José Saramago, Il Vangelo secondo Gesù, Bompiani 1995
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