Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Gli indici di contagio si aggravano, si va verso la saturazione dei posti letto in terapia intensiva, il conteggio dei morti torna a essere drammatico. In questa situazione la comunità scientifica e il Governo pianificano misure sempre più restrittive. Dopo aver ascoltato per mesi che non ci sarebbe più stato nessun lockdown generalizzato e che il lavoro e la scuola avrebbero rappresentato la nostra linea del Piave, ora vacillano anche queste certezze. Esponenti di Governo fino a ieri convinti sostenitori di queste tesi, oggi affacciano l’ipotesi che sia meglio chiudere le scuole e tornare a usare ovunque la didattica a distanza.
Siamo certi che sia questa la scelta migliore? Un gruppo di pedagogisti e di esperti non condivide questa opzione e lancia il “Manifesto per la didattica in presenza (contro la chiusura delle scuole)”. Si tratta di “un appello alle istituzioni e all’opinione pubblica per sottolineare il ruolo imprescindibile della scuola come comunità di apprendimento, luogo di incontro e crescita per bambini e ragazzi, ribadendo la necessità di mantenere aperte le scuole”.
Lo firmano Daniele Novara, pedagogista, direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, Giancarlo Cerini, già ispettore Miur, Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, Ivo Lizzola, professore ordinario di Pedagogia sociale all’Università di Bergamo, Raffaele Mantegazza, professore associato di Pedagogia generale e sociale all’università Bicocca di Milano, Anna Oliverio Ferraris, già professore ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università Sapienza di Roma, Bruno Tognolini, scrittore per bambini, Silvia VegettiFinzi, scrittrice, già docente di Psicologia dinamica all’Università di Pavia.
“La scuola è salute! MANIFESTO PER LA DIDATTICA IN PRESENZA (contro la chiusura delle scuole)
L’esperienza dei mesi in lockdown ha dimostrato chiaramente che:
La scuola è indispensabile. Teniamo aperte le scuole! #lascuolaèsalute”.
Poche semplici frasi che, tuttavia, devono interrogare a fondo i decisori politici e l’intera comunità nazionale.
Sono nato a Pescara il 18 settembre 1955 e vivo a Francavilla al Mare con mia moglie Francesca e i miei figli Camilla e Claudio. Ho una formazione umanistica, acquisita frequentando prima il Liceo Classico G.B. Vico di Chieti e poi l’Università di Padova, dove mi sono laureato in Filosofia con Umberto Curi. Il primo lavoro è stato nella cooperazione: un’esperienza che ha segnato il mio futuro. Lì ho imparato a tenere insieme idealità e imprenditorialità, impegno individuale e dimensione collettiva, profitto e responsabilità. Negli anni seguenti ho diretto un’agenzia di sviluppo locale e promozione imprenditoriale, sono stato dirigente in un ente locale, ho lavorato come consulente anche per importanti aziende globali. Oggi sono presidente di una start up cooperativa: evidentemente i grandi amori tornano di prepotenza, quando meno te lo aspetti. Nel lavoro mi piace condividere progetti, costruire percorsi inediti, fare squadra, veder crescere giovani professionalità. Amo leggere e ascoltare musica, camminare in montagna e, appena possibile, intraprendere un nuovo viaggio.
Next Post
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.