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La scuola è salute! Manifesto per la didattica in presenza

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Gli indici di contagio si aggravano, si va verso la saturazione dei posti letto in terapia intensiva, il conteggio dei morti torna a essere drammatico. In questa situazione la comunità scientifica e il Governo pianificano misure sempre più restrittive. Dopo aver ascoltato per mesi che non ci sarebbe più stato nessun lockdown generalizzato e che il lavoro e la scuola avrebbero rappresentato la nostra linea del Piave, ora vacillano anche queste certezze. Esponenti di Governo fino a ieri convinti sostenitori di queste tesi, oggi affacciano l’ipotesi che sia meglio chiudere le scuole e tornare a usare ovunque la didattica a distanza.

Siamo certi che sia questa la scelta migliore? Un gruppo di pedagogisti e di esperti non condivide questa opzione e lancia il “Manifesto per la didattica in presenza (contro la chiusura delle scuole)”. Si tratta di “un appello alle istituzioni e all’opinione pubblica per sottolineare il ruolo imprescindibile della scuola come comunità di apprendimento, luogo di incontro e crescita per bambini e ragazzi, ribadendo la necessità di mantenere aperte le scuole”.

Lo firmano Daniele Novara, pedagogista, direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, Giancarlo Cerini, già ispettore Miur, Roberto Farné, professore ordinario di Didattica generale all’Università di Bologna, Ivo Lizzola, professore ordinario di Pedagogia sociale all’Università di Bergamo, Raffaele Mantegazza, professore associato di Pedagogia generale e sociale all’università Bicocca di Milano, Anna Oliverio Ferraris, già professore ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università Sapienza di Roma, Bruno Tognolini, scrittore per bambini, Silvia VegettiFinzi, scrittrice, già docente di Psicologia dinamica all’Università di Pavia.

“La scuola è salute! MANIFESTO PER LA DIDATTICA IN PRESENZA (contro la chiusura delle scuole)

  • La scuola è presenza fisica: i corpi sono veicolo insostituibile dell’apprendimento, della comunicazione, dello scambio;
  • La scuola è incontro: la relazione per i giovani è l’unico antidoto all’alienazione esistenziale;
  • La scuola è un luogo controllato: i protocolli anti Covid nelle scuole sono rigidi e seriamente applicati;
  • La scuola è un luogo sicuro: gli indici di contagio nella scuola sono bassissimi;

L’esperienza dei mesi in lockdown ha dimostrato chiaramente che:

  • La Dad non è vera scuola: è un surrogato gravemente riduttivo della didattica in presenza;
  • La Dad non è democratica: fa crescere gli squilibri sociali e impedisce l’accesso alla cultura alle fasce più basse;
  • L’isolamento e la scuola a distanza sono una condizione pericolosa per la salute mentale degli studenti che sono a serio rischio depressivo e di ritiro sociale;

La scuola è indispensabile. Teniamo aperte le scuole! #lascuolaèsalute”.

Poche semplici frasi che, tuttavia, devono interrogare a fondo i decisori politici e l’intera comunità nazionale.

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