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Per la prima volta al mondo sono state descritte le conseguenze del Covid 19 a livello psichiatrico, riscontrando patologie come disturbo post traumatico da stress, ansia, depressione e insonnia. Si tratta di uno studio pubblicato nei primi giorni di agosto sulla rivista scientifica Brain, Behavior and Immunity , coordinato dal professor Francesco Benedetti – psichiatra e Group leader della ricerca all’ospedale San Raffaele di Milano – che ha dichiarato:«È apparso chiaro da subito che l’infiammazione causata dalla malattia (così i medici hanno definito la grave forma polmonare causata dal virus) potesse avere ripercussioni anche a livello psichiatrico. Infatti, gli stati infiammatori (anche in conseguenza a infezioni virali) possono costituire dei fattori di rischio per diverse patologie, in particolare la depressione».
Lo studio è stato condotto su 402 pazienti (265 uomini e 137 donne) nell’ambito dell’ambulatorio post Covid 19 che il San Raffaele ha attivato lo scorso maggio; con interviste e questionari, sono stati presi in esame i sintomi psichiatrici di pazienti a un mese dalla guarigione e va anche rilevato come 300 pazienti siano stati ricoverati in ospedale, mentre 100 siano stati seguiti a domicilio.
I risultati dimostrano che, nel complesso, i pazienti con una precedente diagnosi psichiatrica sono peggiorati ma, addirittura, il 56% dei partecipanti ha manifestato almeno uno dei seguenti disturbi :
In particolare, tra chi non aveva mai avuto disturbi di questo tipo, sono le donne ad aver sofferto maggiormente per ansia e depressione e il professor Benedetti commenta: «Questo conferma quello che già sapevamo, ossia la maggior predisposizione della donna a poter sviluppare disturbi della sfera ansioso-depressiva, e ci conduce a ipotizzare che questa maggiore vulnerabilità possa essere dovuta anche al diverso funzionamento del sistema immunitario nelle sue componenti innate e adattive».
Infine il professore conclude sostenendo che questo è soltanto il primo di molti altri studi che si propongono di indagare l’impatto psicopatologico del Covid 19 e che il prossimo obiettivo sarà approfondire la ricerca sui biomarcatori dell’infiammazione, allo scopo di diagnosticare condizioni patologiche emergenti e monitorarle nel tempo.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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