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Da qualche tempo è nato un nuovo modo di fare regali, magari a persone che hanno praticamente tutto o di cui non si conoscono abbastanza bene i gusti: ecco quindi che sono arrivate le Gift card, di importi diversi tra loro e da spendere sia in negozi che fanno parte della stessa catena, sia in un negozio specifico e solo quello, sia, ancora, sul web.
Il regalo vero e proprio quindi verrà scelto da colui a cui è destinata la Gift Card, ma è necessario fare attenzione: non tutte le card sono uguali.
Sarà infatti utile controllare:
Sono tutti dati che devono essere inseriti nelle clausole contrattuali inerenti la card e, per essere valido, il contratto deve fare esplicito riferimento alla normativa sul diritto di recesso e indicare in modo chiaro:
Stranamente, di solito, il contratto (che viene firmato dall’acquirente della card e quindi dal donatore) non viene allegato alla card, per cui l’utilizzatore finale non riesce a sapere nulla di tutto quanto previsto.
Senza alcun dubbio, il problema principale della Gift Card è individuare la data di scadenza (che troppo spesso non è riportata sulla card). Infatti, in mancanza di una regola generale, ogni punto vendita può determinare le proprie regole: la card può avere durata illimitata, può durare un anno oppure il commerciante può stabilire dei termini inferiori, a sua discrezione.
Purtroppo, soprattutto in questo periodo, sono moltissimi i punti vendita che dichiarano scadute le Gift card, senza tenere in alcun conto il lockdown durato mesi e dovuto alla pandemia da Covid 19. Esattamente come molti commercianti hanno aumentato i prezzi dei prodotti – e ne potremmo indicare a iosa, a partire da molti supermercati della Gdo che non hanno mai chiuso i battenti e anzi hanno incrementato le vendite – molti venditori approfittano in ogni modo sia dei consumatori che dei propri dipendenti, abbassando lo stipendio ai secondi e rincarando la merce per i primi.
Insomma, la solita prassi del tristemente noto furbetto che vuole a tutti i costi rifarsi dei guadagni perduti, nonostante esistano persone che per mesi non hanno ricevuto un euro e siano quindi costrette a risparmiare il centesimo. Non è questo il modo per ripartire, semmai è il modo per ritrovarsi ancora di più al palo cercando di approfittare delle necessità altrui.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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