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Sicuramente molte persone avranno sentito parlare, oppure letto sui media, di un prezzo negativo del petrolio e avranno pensato subito a un crollo in verticale del prezzo della benzina al distributore.
Cosa che non è avvenuta e che è destinata a non accadere.
Ma che cosa significa un prezzo negativo? In teoria, indica che ci sarebbe qualcuno disposto a pagarci se acquistiamo un barile di petrolio, barile che è l’unità di misura, appunto, del petrolio quotato in borsa. In effetti, il 21 aprile la quotazione del petrolio Wti (West Texas Intermediate) ha raggiunto il prezzo negativo di -37 dollari al barile al Nymex di New York.
Anche il petrolio Brent (proveniente dai mari del Nord) ha subìto un forte calo ed è quotato alla borsa di Atalanta.
I motivi di questo forte crollo dei prezzi sono una diretta conseguenza della chiusura totale a causa della pandemia da CoVid 19 che ha bloccato aziende e trasporti in tutto il mondo
Ma non basta, poiché gli impianti produttivi maggiori sono chiusi, navi e aerei sono fermi e, oltretutto, anche i privati cittadini sono bloccati a casa e non utilizzano le automobili. Quindi, dalla fine di febbraio, più o meno, il consumo di carburanti si è drasticamente ridotto, con conseguente crollo della domanda di petrolio. E, va assolutamente detto, con grande giovamento della situazione climatica nelle grandi città del mondo e la maggiore dispersione delle polveri sottili.
Peraltro, bisogna considerare il classico rovescio della medaglia: se è vero che la domanda di prodotto scende, è altrettanto vero che non è possibile chiudere in modo veloce l’attività di estrazione che risulterebbe molto onerosa. Quindi – in questo specifico momento – i produttori/estrattori di petrolio si trovano a dover gestire e immagazzinare l’eccesso di greggio che non possono vendere. Anzi, la situazione è così critica che numerose grandi aziende del settore non hanno più spazio per immagazzinare altre scorte e, addirittura, alcuni si sono trovati a dover affittare delle petroliere per stivare l’eccesso di produzione.
Ecco quindi che il prezzo negativo del petrolio diventa un’indicazione della cifra che i petrolieri sarebbero disposti a pagare per cedere il surplus di produzione, pur di non dover spegnere gli impianti di estrazione.
Ma attenzione: ci sono già segnali certi che fanno prevedere che la situazione del petrolio si risolverà nelle prossime settimane, in seguito al rallentamento delle misure restrittive in diversi Paesi e alla conseguente ripartenza dell’attività delle imprese. I segnali vengono dati dai futures, i contratti che rendono possibile acquistare e fermare oggi il prezzo del petrolio che verrà acquistato a giugno. Questi futures indicano già che il prezzo al barile sarà intorno agli 11 dollari.
Insomma, i produttori petroliferi non ne soffriranno più di tanto e lasciano le porte aperte alla speculazione, tanto più che in Italia il prezzo della benzina è composto per il 60% di tasse, accise e balzelli vari che diventano facili strumenti in ogni campagna elettorale per chi afferma che li taglierà, miracolo finora mai avverato.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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