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Proprio a Milano, luogo in cui il Coronavirus ha maggiormente colpito, c’è stato modo di festeggiare tre nascite speciali nel periodo di Pasqua: si tratta di tre nuovi falchi pellegrini nati dalla ormai celebre coppia di rapaci che abitano ai piani alti del Pirellone. Per un giorno tre nuove vite hanno dato un segno di speranza all’animo dei milanesi, già così provati e tristi per le tante vittime causate dalla pandemia negli ultimi due mesi.
Giò e Giulia, questo il nome dei due falchi genitori – posto loro in omaggio al progettista del palazzo della Regione Giò Ponti e sua moglie Giulia – sono stati scoperti nel 2017 durante alcuni lavori di ristrutturazione del palazzo che ospita la giunta regionale e da allora le loro vicende vengono seguite attraverso una webcam installata in cima al grattacielo.
Anche quest’anno i due rapaci sono tornati a gennaio, hanno sistemato il loro nido e, dopo la fase di corteggiamento, la femmina a marzo ha deposto il primo uovo, seguito da altri due. I due falchi si sono successivamente dati il cambio per la cova delle uova, la schiusa delle quali era attesa intorno a Pasqua. Le aspettative non sono state disattese: il primo uovo si è infatti schiuso pochi giorni fa e, in successione, tre pulcini tenerissimi di falco pellegrino hanno visto la luce.
Direttamente sul sito della Regione Lombardia e precisamente qui, è possibile vedere le immagini riprese in diretta dalla webcam e quindi osservare i piccoli falchi che dormono abbracciati, mentre mamma e papà sono in volo a cercare il cibo. Non appena uno di loro torna al nido con qualcosa nel becco, ecco tre piccoli colli che si protendono per avere la propria parte.
Qualcuno osserverà che non c’è nulla di strano, che la natura fa il suo corso, ma per un milanese, apparentemente disattento e sempre indaffarato, sempre teso a “fa’ i dané” (a fare soldi), non è affatto scontato che la natura trovi posto in piena città su un grattacielo di cemento. Tra l’altro, per assurdo che possa sembrare, Milano non è affatto una città tutta asfalto e cemento come cantava anni fa Celentano: ci sono diversi parchi e proprio ultimamente, da Porta Nuova, ha visto la luce il Parco Biblioteca degli Alberi, il terzo parco pubblico per estensione di Milano. Qui sotto riportiamo un breve video del parco.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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