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La lettura in Italia secondo il rapporto Ocse-Pisa 2018

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È di Save the Children il commento più esplicito riguardo il rapporto Ocse-Pisa 2018 che valuta le competenze dei quindicenni italiani rispetto a lettura, matematica e scienze, affermando: «La nuova analisi sulle competenze scolastiche degli studenti mette in luce la crisi del sistema di istruzione e l’incapacità del sistema scolastico di contrastare le disuguaglianze educative».

Soprattutto per quanto riguarda la lettura e la comprensione del testo, i dati sono sconfortanti: mentre un quindicenne su quattro (il 25%) ha difficoltà con gli aspetti di base della lettura (per esempio non riesce a identificare il significato di un testo di media lunghezza), addirittura solo un quindicenne su venti (il 5%) riesce a distinguere tra fatti e opinioni quando legge un testo che non è familiare.

Purtroppo la difficoltà su lettura e comprensione di un testo è nota da tempo ed è emersa anche nell’ultimo rapporto Invalsi sugli studenti di terza media; il dato ancora più allarmante è che le rilevazioni peggiorano rispetto a dieci anni fa e in effetti il nostro Paese si colloca tra il 23° e il 29° posto tra i Paesi Ocse per quanto riguarda il punteggio raggiunto nella lettura.

A tale proposito risulta particolarmente illuminante un articolo scritto da Melania Mazzucco (nota scrittrice italiana) che su Repubblica scrisse lo scorso 30 luglio “L’italiano è diventato una lingua straniera”. Vi invitiamo a leggere qui la versione integrale dell’articolo.

Ma non basta, dal momento che in Italia si conferma il divario tra Nord e Sud sulle capacità di lettura e comprensione, mentre le ragazze superano i ragazzi, tanto più tenendo presente che tra questi ultimi è più alta la percentuale (28% circa) di chi non raggiunge il livello minimo di competenza.

Esistono inoltre forti differenze tra i ragazzi con condizioni socio-economiche diverse: se infatti sono addirittura 9 su 10 gli studenti eccellenti (tra coloro che provengono da un contesto socio-economico avvantaggiato) che vogliono un titolo di studio superiore al diploma, scendono a 6 su 10 tra coloro che sono invece svantaggiati.

Vanno invece meglio le cose per quanto riguarda l’area matematica, mentre le competenze in Scienze sono peggiorate negli ultimi anni. Inoltre il sistema scolastico non sblocca l’ascensore sociale: gli istituti scolastici tendono a essere frequentati da studenti con lo stesso background socio-economico-culturale, creando in questo modo un effetto segregazione e “ghettizzazione”.

Insomma, gli abitanti del ”bel Paese là ove ‘l sì suona” stanno diventando incapaci non solo di capire il padre della nostra meravigliosa lingua, ma anche poche righe di un testo qualsiasi, cosa che ci impoverisce impietosamente riducendo il nostro lessico e la nostra capacità dialettica.

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