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L’apparente contraddizione della destra antisemita

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Le notizie recenti suggeriscono che i fenomeni razzisti a cui abbiamo assistito negli ultimi anni (senza peraltro fare assolutamente nulla di concreto) si stiano allargando anche all’antisemitismo. Era prevedibile e infatti era stato ampiamente previsto. Scorrendo le notizie si resta di sasso:

  • l’attacco del comune di Schio alle “pietre d’inciampo” che ricordano i nomi degli ebrei deportati nei campi di sterminio in nome di una parificazione tra vittime e carnefici;
  • il tentativo di fondazione di un’internazionale nazista europea, con tanto negazionismo ma anche con inquietanti armi automatiche;
  • il sentimento di offesa del consigliere comunale di Trieste, che viene da Forza Nuova e dalla Lega, di fronte alla notizia (piuttosto vecchia, tra l’altro) che Gesù era ebreo.

Non c’è giorno in cui uno sportivo, un passante, un passeggero di autobus, un bambino non venga insultato, minacciato, aggredito per il colore della pelle o perché rom. In questa sorta di reboot nazifascista della prima metà del XX secolo, non poteva mancare certo l’antisemitismo. Eppure viene subito agli occhi l’apparente incoerenza con cui Salvini si fa fotografare davanti ad una bandiera israeliana mentre i suoi sostenitori gridano “sei ebreo e non italiano” a Gad Lerner a Pontida. Come spiegare questa strana alleanza della nuova destra europea, a volte antisemita e razzista, con i governanti israeliani?
Guardando con attenzione, non c’è una vera contraddizione tra la persecuzione dell’ebreo in casa e l’alleanza con i vertici israeliani, profondamente reazionari e che tra l’altro perseguono una politica violenta verso i loro diversi. Quello che si vuole instaurare è il principio che in Italia esista una religione, una tradizione, una razza e che i diversi – dagli ebrei agli omosessuali, dai rom ai neri – siano stranieri, ospiti graditi o sgraditi a seconda del momento o delle circostanze, ma che vengano comunque “dopo” i padroni di casa: maschi, bianchi, etero e cristiani. In quest’ottica, il sovranista può guardare con favore gli ebrei che “a casa loro” massacrano e opprimono i palestinesi e allo stesso tempo sognare di massacrare e opprimere gli ebrei “a casa sua”.

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