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Violenza sulle donne: i dati di un fenomeno drammatico

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Italiani e residenti sotto lo stesso tetto. Sono questi i dati che fotografano la situazione della violenza sulle donne in Italia che sono stati forniti dalla Polizia di Stato in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne in programma oggi 25 novembre. I numeri sono stati diffusi a Milano durante la presentazione della brochure “Questo non è amore” promosso proprio dalle forze dell’ordine che, quasi quotidianamente, sono costretti a fronteggiare situazioni di violenza di genere, a volte anche molto gravi se non addirittura mortali. Passando alle statistiche, emerge che vittime e carnefici sono per lo più italiani: le prime nell’80,2% dei casi, i responsabili nel 74% dei casi. Ed è stato confermato che l’82% delle volte chi fa violenza su una donna, è un volto amico: o il compagno o un conoscente. In aumento il numero dei femminicidi passati dal 37% del 2018 al 49% tra gennaio ed agosto 2019. Il 67% di queste vittime è straniero, e anche qui nel 61% dei casi l’autore è il partner.

Sono solo alcuni dei dati contenuti nell’edizione 2019 di “Questo non è amore”, un progetto ideato e promosso dalla Direzione centrale anticrimine del Dipartimento della pubblica sicurezza che si pone l’obiettivo di diffondere una nuova cultura di genere e aiutare le vittime di violenza a vincere la paura di denunciare. La brochure contiene, infatti, i dati e le informazioni relative al fenomeno anche attraverso il racconto di storie di poliziotti quotidianamente impegnati su questo fronte.

All’evento ha partecipato “virtualmente”, attraverso un video messaggio, il capo della Polizia Franco Gabrielli; in questura erano presenti il direttore centrale Anticrimine Francesco Messina, il questore di Milano Sergio Bracco e alcuni dei maggiori esperti della materia, come il procuratore aggiunto Letizia Mannella, la dottoressa Alessandra Kustermann e il professor Paolo Giulini.

“In questa nuova brochure abbiamo voluto dare un volto anche ai nostri operatori – ha sottolineato il prefetto Gabrielli nel suo intervento – perché le vicende che riguardano le violenze non sono mai fascicoli, non sono mai procedimenti, non sono mai qualcosa di astratto, ma dietro ad ogni storia ci sono dei volti, ci sono dei vissuti, ci sono le sofferenze, le difficoltà di approcciare una scelta così difficile, che è anche quella di rendere pubblica la propria condizione di sofferenza, quindi, dando un volto anche a chi sta dall’altra parte, abbiamo voluto sottolineare l’importanza di come, in questo genere di problemi, il rapporto tra persone, il rapporto tra individui sia la carta vincente”.

Dopo la presentazione della brochure (clicca qui per sfogliare il documento) da parte del moderatore dell’evento, Alessandra Simone, dirigente della divisione anticrimine della questura di Milano, è stato proiettato un video messaggio della conduttrice televisiva Michelle Hunziker, da sempre impegnata su questo fronte con la sua associazione “Doppia Difesa”.

E sono migliaia le manifestazioni e le iniziative che oggi prenderanno vita in ogni parte d’Italia per dire basta a un fenomeno ancora troppo diffuso nel nostro Paese e nel mondo.

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