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«Indipendentemente dalla nostra religione e dal mondo dal quale proveniamo, ciò che ci unisce è la nostra comune umanità». Ne è convinto don Mattia Ferrari, il giovane sacerdote di Nonantola (Modena) che nei mesi scorsi ha lasciato per qualche settimana la sua comunità per andare a fornire sostegno ai profughi appena salvati dalle onde. Lo abbiamo incontrato per farci raccontare la sua esperienza di cappellano per la ong “Mediterranea saving humans” e siamo ben lieti di condividere le sue parole di coraggio, umanità e fratellanza.
Sono nata ad Avezzano (L’Aquila) sotto il segno dell’acquario, il 18 febbraio 1981, e dal 2009 vivo a Montesilvano (Pescara). Socievole, chiacchierona e curiosa dalla nascita, ho assecondato questa naturale inclinazione laureandomi a 24 anni in Scienze della Comunicazione a Perugia e scegliendo il giornalismo come ragione di vita prima ancora che come professione. Dopo diverse esperienze come giornalista di carta stampata e televisiva, dal 2012 mi occupo di cronaca per il quotidiano abruzzese il Centro, oltre a curare diversi progetti come freelance. Tra le mie più grandi passioni, oltre alla scrittura, ci sono i viaggi, la fotografia e il cinema, che nel 2011 mi hanno portato a realizzare, come coautrice, un documentario internazionale sulla figura della donna nell’area del Mediterraneo. Dall’estate 2015 ho il privilegio di dirigere il portale Felicità pubblica. Indipendente, idealista e sognatrice, credo nella famiglia, nell’amore, nell’amicizia e nella meritocrazia e spero in un futuro lavorativo migliore per i giovani giornalisti che, come me, preferiscono tenere i sogni in valigia piuttosto che chiuderli in un cassetto.
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