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Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Paola De Micheli ha apposto la propria firma sul decreto attuativo dell’articolo 172 del Codice della Strada che prevede l’obbligo di installare dispositivi anti-abbandono sui seggiolini per bambini fino a 4 anni in auto.
Ha spiegato in una nota il Ministero stesso: «Si tratta del passaggio conclusivo della Legge, dopo l’approvazione del Parlamento con il voto di tutti i gruppi politici, il parere favorevole acquisito dalla Commissione Europea e il via libera dei giorni scorsi del Consiglio di Stato».
In realtà la legge n. 117 del 2018 aveva previsto l’obbligo, a partire dal 1° luglio 2019, di avere a bordo un dispositivo anti-abbandono per tutti i genitori che trasportano bambini di età inferiore ai 4 anni. La normativa dell’ottobre 2018, però, si limitava a introdurre l’obbligo di dotarsi di questi sistemi rimandando ogni decisione sulle caratteristiche tecniche di questi dispositivi a un decreto attuativo che finalmente è giunto al traguardo.
Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale – qui il testo integrale con le caratteristiche obbligatorie per i dispositivi – e la data di ieri del 7 novembre (15 giorni dopo la pubblicazione) è quella in cui il decreto è diventato operativo. Viene però dato uno spazio temporale per mettersi in regola e quindi è possibile procrastinare fino al 6 marzo (dopo 120 giorni dall’entrata in vigore, secondo quanto riportato dalla legge 117/2018).
È stato anche previsto un contributo per le famiglie che si devono dotare dei dispositivi per le auto per i quali sono stati stanziati 15,1 milioni per il 2019 e 1 milione per il 2020. Possono sembrare tanti ma in realtà il contributo si concretizza in 30 euro a famiglia che non saranno nemmeno garantiti a tutti (il bonus è previsto sino a esaurimento delle risorse). Non è un caso se il Codacons lo ha definito “un’elemosina” considerando che, essendo un dispositivo salvavita, dovrebbe essere gratuito in un Paese dove il welfare funzionasse a dovere.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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