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Amnesty International: ecco le richieste al nuovo governo italiano

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A seguito del voto di fiducia espresso dal Parlamento italiano al nuovo governo guidato dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Amnesty International ha preparato una lista di richieste specifiche affinché i diritti umani vengano portati al centro dell’agenda politica italiana.

Ha infatti dichiarato in una nota Gianni Rufini, direttore dell’agenzia italiana della nota Associazione:  «Le nostre richieste riguardano temi e problematiche su cui le politiche del precedente governo si sono dimostrate insufficienti, in molti casi pericolose o, come nel caso del cambiamento climatico, vaghe e indefinite. Se quelle politiche hanno conosciuto una battuta d’arresto, gran parte del merito va certamente a tutte le persone che, in mare come in terra, nei piccoli centri come nelle grandi città, si sono messe concretamente di traverso, protestando pacificamente, sfidando provvedimenti illegali e proponendo narrazioni opposte al clima d’odio. L’azione della società civile è stata di gran lunga la più impattante e significativa per contrastare le politiche di odio e discriminatorie, messe in atto da diverse forze politiche negli ultimi anni».

Ecco quindi l’elenco delle richieste specifiche proposte da Amnesty International Italia che riassumiamo in breve:

  1. Criminalizzazione della solidarietà e difensori dei diritti umani: fermare la campagna denigratoria contro la società civile attiva (Ong).
  2. Immigrazione e controllo delle frontiere: rafforzare il dialogo con i leader dell’Unione Europea elaborando un piano riguardante sbarchi e accoglienza; rivedere il Decreto Sicurezza e reintegrare il sistema Sprar.
  3. Odio e discriminazione: provvedere a una legislazione adeguata stigmatizzando i portatori di odio; estendere i diritti a tutte le persone e le famiglie senza alcun tipo di discriminazione.
  4. Spazi di libertà e forze di polizia: migliorare la trasparenza dell’operato delle forze di polizia, cominciando dall’introduzione dei codici identificativi per gli agenti impegnati in operazioni di ordine pubblico (campagna per cui Amnesty stessa è da tempo molto attiva).
  5. Diritti economici e sociali: avviare politiche volte a ridurre le disuguaglianze sociali e di genere, adottando strumenti a sostegno delle fasce più deboli e porre fine allo sfruttamento lavorativo.
  6. Cambiamento climatico: dare inizio ad azioni programmatiche di lungo periodo per affrontare gli effetti già esistenti del fenomeno e prevenirne le future conseguenze.
  7. Armamenti: porre fine all’esportazione e trasferimento di tutti gli armamenti che possono venire utilizzati contro le popolazioni civili, in particolare verso Paesi già impegnati in conflitti (ne avevamo scritto in questo articolo). Proseguire inoltre il supporto alle Nazioni Unite nell’azione umanitaria verso le popolazioni colpite da guerre.
  8. Verità per Giulio Regeni: proseguire con determinazione le richieste alle autorità egiziane per conoscere la verità sulla morte di Giulio Regeni, attraverso un costante impegno nelle sedi opportune.
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