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I ghiacci della Groenlandia si sciolgono a ritmi impensabili

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Il vortice polare (o vortice artico) si è indebolito e non riesce più a difendere i ghiacci delle terre del freddo. Nell’Artico il termometro segna picchi di temperature quasi mediterranei, la Groenlandia ha caldo e perde i suoi ghiacciai,  un’emorragia continua a progressiva: non a caso il 31 luglio si è registrato un picco di 10 miliardi di tonnellate di acqua dolce che hanno perso lo stato solido fondendo e andando così a innalzare il livello del mare. Dal lato opposto, la Siberia è tormentata dai roghi. Se si dovesse simboleggiare il riscaldamento globale, queste due situazioni sarebbero estremamente esplicative.

Infatti dall’inizio dell’estate le tonnellate di acqua riversate a causa dello scioglimento dei ghiacci nell’oceano Atlantico sono state 192 miliardi e 240 miliardi le tonnellate dall’inizio dell’anno.

Si dice che sia colpa dell’Anticiclone africano, quello che ha fatto segnare il record di temperature anche in Europa, come se due scioglimenti eccezionali nel giro di sette anni (il precedente era avvenuto nel 2012) fossero cosa normale.

La grande isola della Groenlandia è un territorio danese autonomo situato tra l’oceano Atlantico del Nord e l’oceano Artico. La sua superficie terrestre è ricoperta prevalentemente da ghiacci perenni e la maggior parte dell’esigua popolazione vive lungo la costa, nei fiordi liberi da ghiacciai, soprattutto nella zona sud-ovest. Ma con queste alte temperature sorgono dal nulla e improvvisamente fiumi che si estendono e scorrono su quello che resta del ghiaccio eterno del Paese, scuro e contratto che dimostra la sua agonia:  le immagini che ci sono pervenute sono devastanti e spaventano. Addirittura nei giorni scorsi – come ha spiegato all’Associated Press Ruth Mottram, climatologa dell’Istituto Meteorologico danese– ” la quota dello strato di ghiaccio soggetto a fenomeni di scioglimento è andata via via aumentando, fino a un picco del 56,5 per cento della sua estensione totale”.

Nella concatenazione degli eventi di scioglimento ci si è messo anche un precedente inverno particolarmente secco e con scarse precipitazioni solide (neve) che contribuiscono non solo all’aumento delle masse dei ghiacciai, ma hanno anche un ruolo protettivo del ghiaccio eterno.

Ancora, uno studio scientifico completato a giugno di quest’anno a cura di climatologi e fisici danesi e americani, ha stimato che lo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia porterà a un innalzamento delle acque oceaniche tra i 5 e i 33 centimetri entro il 2100, con la conseguenza di un’immensa  erosione di coste nel mondo.

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