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Sei forte papà? No

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“Quel gufo con gli occhiali, che sguardo che ha! Lo prendi papà? Sì”.

Così alla fine degli anni 70 cantava Gianni Morandi, esaltando la figura paterna. E noi, generazione di bambini cresciuti in quegli anni, cantavamo questa canzoncina pensando a quanto fossero forti e invincibili i nostri papà, sempre pronti a fare tutto per assecondare le nostre richieste, anche quelle più assurde.

Deve averla cantata anche lui, il nostro ministro dell’interno Matteo Salvini, nato appena tre anni prima del debutto di quel successo ancora oggi intramontato. E deve averla recepita appieno, arrivando da adulto a incarnare quella figura di padre al quale tutto è concesso, pur di far felice la prole. Ho pensato a questo, onestamente, quando ho ascoltato la giustificazione data per aver trasformato la moto d’acqua della polizia in un divertimento per il figlio, ripreso da un giornalista di Repubblica a scorrazzare tra le onde, a Milano Marittima, a bordo di un mezzo delle forze dell’ordine.

“E’ stato un errore da padre”, si è giustificato il leader del Carroccio, pensando forse di fare leva sui buoni sentimenti dei genitori italiani. Sarà che non ho figli, ma personalmente l’unica cosa su cui ha fatto leva Salvini è stato il mio sistema nervoso! Ancora una volta.

Da tempo, infatti, a mio avviso Salvini ridicolizza le forze dell’ordine che tanto dice di rispettare.

Indossa le loro divise come se fosse carnevale e lui giocasse a fare il superman di turno. Li utilizza per far rimuovere striscioni di protesta e come personali guardie del corpo, salvo poi dire che non si hanno risorse economiche e umane a sufficienza per garantire la scorta a chi è sotto minaccia. Addirittura consente alla sua compagna di uscire dalla sua abitazione di mattina avvolta con una felpa della polizia, come se lei non avesse altri vestiti sotto mano o come se lui non possedesse un armadio pieno zeppo di felpe di ogni località in cui è andato a caccia di consensi. E poi, come un padre che porta il figlio all’acquapark, utilizza gli uomini della polizia per far portare a spasso il suo ragazzo su uno scooter d’acqua. Errore da padre? Niente affatto. Quanto fa Salvini, sempre secondo il mio modesto parere, sono solo esempi delle sue manie di protagonismo, per non dire dei suoi deliri di onnipotenza.

Se poi a questo si aggiunge l’arroganza di non chiedere mai scusa, di puntare sempre il dito contro tutti senza avere mai l’umiltà di fare sana autocritica, ecco allora che la faccenda diventa ancora più irritante. Come lo è, a mio avviso, l’atteggiamento di accondiscendenza dimostrata in più occasioni da rappresentanti di quelle stesse forze dell’ordine che dovrebbero, per primi, mostrare più rispetto per la loro divisa.

Tornando allo spiacevole scivolone della moto d’acqua e alla canzone di Morandi, mi viene da concludere questa breve riflessione solo in un modo:

Sei forte papà? No.

Il direttore

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