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Un’ondata di caldo senza precedenti sta colpendo da oltre un mese l’India, soprattutto nell’area centro settentrionale del Paese. Le temperature a Nuova Delhi e in altre città sfiorano addirittura i 50 gradi centigradi e hanno già causato decine di vittime.
Infatti il segretario principale del dipartimento di gestione delle calamità Pratyaya Amrit ha già confermato 61 morti, per lo più di età superiore ai 60 anni, che vivevano in diversi distretti del Nord Est del Paese.
In India si tratta di una delle più lunghe ondate di calore, dal momento che il 10 giugno a Nuova Delhi sono stati registrati 48 gradi, temperatura mai raggiunta durante quel mese.
Del resto, anche nelle zone rurali si sono registrati picchi oltre i 50 gradi, tant’è che i lavoratori agricoli sono costretti ad alzarsi di notte per i lavori nei campi che risultano impossibili da eseguire con la calura insopportabile e anzi, molti di loro sono stati costretti ad abbandonare campi e bestiame. Va da sé che l’acqua in quelle zone scarseggia sempre di più.
«Purtroppo le ondate di calore in India stanno diventando sempre più frequenti e intense» ha dichiarato alla CNN Raghavan Krishnan dell’Istituto indiano di meteorologia tropicale. Infatti il numero di Stati colpiti da questo fenomeno è in continuo aumento, passando da 9 nel 2015 a 19 nel 2018; quest’anno si prevede che si arriverà a 23 Stati.
Fortunatamente però il tasso di mortalità è sceso, poiché il Governo centrale ha approvato misure precauzionali come l’apertura di rifugi per i senzatetto e luoghi dove è possibile rifornirsi di acqua potabile; inoltre molti edifici sono stati dipinti di bianco per contrastare l’assorbimento dei raggi solari e gli orari lavorativi dei dipendenti statali sono stati riformulati tenendo conto dei momenti topici della giornata.
Tuttavia quello che realmente occorre all’India è la completa cessazione dell’utilizzo di combustibili fossili che sono i veri responsabili delle emissioni di gas serra che trattengono il calore nell’atmosfera. Ed è per questo motivo che il Primo ministro Narendra Modi ha annunciato che, entro il 2030, il 40% della domanda interna di energia dovrà essere soddisfatto da fonti rinnovabili. La corsa è appena iniziata e non c’è tempo da perdere.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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