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La nazionale femminile di calcio inizia alla grande i Mondiali di Francia

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Molte persone hanno già cominciato a “innamorarsi” delle ragazze della Nazionale Italiana femminile di calcio, alle prese con la partita d’esordio al Campionato mondiale in Francia.

Non è una questione di sessismo, non perché sono donne gli appassionati – oltre 3,5 milioni di italiani – hanno iniziato a guardare la prima partita di questo torneo femminile a cui il nostro Paese non partecipava da venti anni. Infatti tante persone si sono messe davanti alla televisione perché amano questo gioco e finalmente la Rai ha capito che anche il calcio femminile è calcio vero e anzi ha la capacità di incantare per il gioco.

È parsa subito evidente la mancanza di un gioco strutturato a centrocampo, le atlete lo hanno bypassato con passaggi diretti tra difesa e attacco, il che ha implicato molti spazi liberi ma da coprire con corse ancora più veloci per raggiungere la palla. Deliziosa, puntuale e appassionata la telecronaca di Tiziana Alla su Rai 1, giornalista molto preparata e precisa, senza errori di sorta nemmeno nel linguaggio tecnico.

Soprattutto quello che più è risaltato agli occhi degli appassionati è stato l’impegno profuso dalle giocatrici di entrambe le squadre, l’Australia e l’Italia. Gli scontri ci sono stati e a volte anche pesanti, tutto sommato corretti  ma duri,  l’agonismo era forte ma la voglia di fare bene era ancora più elevata.

Non è certamente un caso che tutte le ragazze posseggano tecniche calcistiche certamente invidiabili, forza di tiro e precisione, determinazione e volontà.

L’Italia “rosa” che gioca in azzurro è capitanata da Sara Gama ed è agli ordini della c.t. Milena Bertolini, una donna che ha saputo trasmettere entusiasmo e grandi capacità tecniche alle “sue” ragazze per le quali ha dimostrato grande orgoglio.

Orgoglio che diventa di tutti gli italiani per la capacità di aver sconfitto un’Australia che è quinta nel ranking mondiale, con una scatenatissima Barbara Bonansea che ha ribaltato il risultato che vedeva le azzurre soccombere per 1 a 0,  mettendo a segno addirittura due gol, il secondo al 95° minuto, in pieno recupero, che ha permesso di prevalere sulle rivali australiane.

Insomma, il calcio è anche donna oppure viceversa: in un mondo dove troppi diritti delle donne continuano a venire calpestati, forse anche questa è una rivincita.

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