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“El purtava i scarp de tennis, el gh’aveva dü öcc de bun,
l’era il prim a menal via, perché l’era un barbun”
Enzo Jannacci
Casa Enzo Jannacci, a Milano in viale Ortles, è nata in sintonia con l’anima del grande chirurgo e noto cantautore che si è sempre impegnato nel sociale e ha raccontato nelle sue canzoni, con spiccata ironia e umanità, la città delle periferie e delle persone più emarginate. La sua era poesia di grande delicatezza mascherata da presa in giro dissacrante.
Proprio a lui infatti è stato intitolato il dormitorio pre esistente, dove i milanesi hanno l’ottima abitudine di portare indumenti in buono stato, scarpe e libri, oltre a prestare servizio di volontariato, per dare un piccolo contributo di solidarietà ai meno fortunati.
La casa accoglie in modo temporaneo “persone adulte in difficoltà, in grave stato di bisogno, prive di una diversa risorsa alloggiativa e senza mezzi economici per procurarsela” in un ampio spazio accessibile a tutti, donne e uomini, italiani, stranieri e apolidi; è aperta tutte le notti e si pagano 1,50 euro per il pasto serale e 1,50 per un posto letto. Naturalmente i servizi offerti sono vari e vanno dalla biblioteca alle docce, dal guardaroba ai servizi educativi e sociali.
Casa Jannacci, con il patrocinio del Comune di Milano, è diventata così sempre di più casa dell’accoglienza e sempre meno dormitorio, ospitando eventi, incontri e scambi di esperienze con varie opportunità di inclusione.
Gli eventi sono aperti a tutta la città durante tutto l’anno e addirittura viene pubblicato un giornalino, “Piano Terra”, che dà voce agli ultimi ed agli emarginati, come faceva il grande Enzo con le sue canzoni.
Non per caso da lunedì 17 giugno sarà il luogo destinato al progetto di Vibrazioni yoga, associazione fondata da Dejanira Bada, giornalista e scrittrice. Quindi ogni lunedì, dalle 18,30 alle 19,30, vi si terranno corsi di meditazione con insegnanti che saranno tutti volontari e metteranno a disposizione il loro tempo per aiutare i partecipanti ad affrontare i propri disagi dal punto di vista sia psicologico che fisico. Il nome del progetto è “Meditariato” e rimane aperto agli esperti di yoga che vorranno farne parte a titolo gratuito scrivendo a [email protected].
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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