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Pochi giorni fa la Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) ha presentato presso il Ministero della Salute il progetto #soleconamore per contrastare il melanoma.
Si tratta di una campagna di sensibilizzazione nazionale per la corretta esposizione al sole e la prevenzione del melanoma, pensata per giovani e giovanissimi, con l’obiettivo di raggiungerne oltre 100.000 inviando un messaggio forte affinché investano in prevenzione sin da piccoli contro questo tipo di tumore.
Il melanoma si chiama in questo modo perché nasce nei melanociti, le cellule responsabili del colore della cute e si trovano nello strato più profondo della nostra pelle, realizzando in questo modo il fototipo, cioè l’insieme delle caratteristiche fisiche che influenzano la risposta alle radiazioni solari. Per esempio le persone più chiare per colore di capelli e degli occhi, solitamente hanno una pelle molto chiara, possono facilmente subire scottature solari e quindi sono a maggiore rischio di tumore.
È stato anche sottolineato come il melanoma non sia una malattia degli anziani, anzi è il secondo tumore più frequente negli uomini sotto i 50 anni, e il terzo per le donne nella stessa fascia di età.
Ha dichiarato il presidente dell’AIOM Fabrizio Nicolis: «In un quindicennio in Italia il numero delle nuove diagnosi è raddoppiato, passando da poco più di 7.000 nel 2003 a 13.700 nel 2018, con un incremento sia negli uomini (+3,4% per anno) che nelle donne (+2% per anno). La mancata conoscenza dei fattori di rischio gioca un ruolo decisivo e le diagnosi negli adulti di oggi sono la conseguenza dell’esposizione scorretta al sole da giovani in passato».
E ha proseguito Monica Forchetta, presidente APaIM (Associazione Pazienti Italia Melanoma): «Contro questo tumore è possibile adottare regole efficaci di prevenzione. In seguito a ogni modifica di un neo è indispensabile rivolgersi allo specialista per approfondimenti. Perché se è vero che oggi avere una diagnosi non equivale a una sentenza, possiamo e dobbiamo fare prevenzione e una visita dermatologica può salvarci la vita. Mettetevi le creme, evitate le lampade, controllate il vostro corpo, sottoponetevi ai controlli».
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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