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Spedizioni in alta quota per ripulire l’Everest

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L’Everest è diventato a tutti gli effetti una discarica. Un luogo di così straordinaria bellezza è stato degradato dall’uomo, così il Nepal ha deciso di mandare più squadre a ripulire tutta questa spazzatura.

Le diverse spedizioni alpinistiche susseguitesi negli anni hanno portato l’Everest a diventare la discarica più alta del mondo in quanto l’uomo, si sa, presta sempre poca attenzione all’ambiente circostante. A causa di ciò due mesi fa la Cina ha vietato l’accesso turistico alla montagna, quindi ad oggi chi non è provvisto di permesso di arrampicata non potrà visitare questo splendido luogo remoto della Terra.

Infatti, solo nel 2018, lo Stato cinese ha condotto tre sessioni di pulizia sopra i 5.200 m, raccogliendo tonnellate di rifiuti. Tende, attrezzature da arrampicata, bombole di gas vuote ed escrementi umani inquinano l’Everest fino a 8.848m, l’altezza della sua cima più alta. E’ per questo che il governo del Nepal ha deciso di coordinare una spedizione per tentare di migliorare la situazione ambientale del luogo.

Il 25 aprile, 14 membri di una squadra si piazzeranno al Campo 1 per ripulire 11 tonnellate di spazzatura, in seguito 8 membri saliranno al Campo 2 (6.400m) e altre squadre si alterneranno al Campo 4 (7950m), in cui trascorreranno 15 giorni raccogliendo rifiuti.

Sei anni fa il Paese ha cercato di fare la stessa cosa, proponendo incentivi agli scalatori che avessero riportato indietro 8kg di rifiuti. Solo la metà di loro tornò con il “bottino”.

Il problema dell’inquinamento sta aumentando sempre di più e ce ne stiamo rendendo conto solo ora per il semplice fatto che i ghiacciai si stanno sciogliendo e i rifiuti stanno tornando in superficie. L’Everest, come altri luoghi della Terra, è stato utilizzato come un tappeto cui sotto è stata consapevolmente nascosta la polvere.

Oltre ai rifiuti stanno tornando alla luce anche i corpi degli alpinisti che hanno perso la vita negli anni. Si contano circa 200 corpi sparsi per tutta la montagna e lungo i pendii, alcuni dei quali, con uno stato di conservazione tale da trasformarli in punti di riferimento per gli escursionisti che, a volte, li fotografano anche.

Questo inquinamento non riguarda solo la montagna ma c’è da considerare il rischio che raggiunga anche la valle. Si spera perciò che queste spedizioni di pulizia aiutino a far tornare l’Everest il paradiso che era.

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