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Del Papilloma Virus – HPV – abbiamo più volte scritto, parlando sia di quanto questo virus venga troppo sottovalutato in questo articolo, sia dei vari tipi di vaccino esistenti in quest’altro articolo.
Il nuovo rapporto Censis sul Papilloma, presentato a Roma nei giorni scorsi, dimostra che la consapevolezza sui rischi dell’HPV è aumentata, ma ancora non è sufficiente: per esempio, se l’88 per cento dei genitori di figli adolescenti afferma di averne sentito parlare e l”86 per cento dice di sapere che può portare allo sviluppo del cancro al collo dell’utero, è anche vero che ben il 32 per cento crede che sia un problema che riguarda solo le donne.
Viene quindi sottolineato nel rapporto che l’HPV non è associato esclusivamente ai tumori della cervice uterina, ma può portare allo sviluppo di neoplasie del cavo orale, dell’ano, dell’esofago e della laringe che, naturalmente, possono colpire entrambi i sessi. Del resto è semplice comprendere che, trattandosi di un virus, può venire facilmente trasmesso da persona a persona quasi esclusivamente tramite rapporti sessuali.
Come ormai è risaputo, quella dei Papilloma Virus è una famiglia capace di infettare selettivamente l’essere umano e addirittura si calcola che ne esistano oltre 100 tipi diversi differenziati in base al genoma: alcuni sono responsabili di lesioni benigne (ma invasive) come i condilomi, altri sono invece estremamente pericolosi.
Fondamentale quindi aderire al Piano Nazionale Vaccini che ha inserito il vaccino HPV nonovalente a titolo gratuito per ragazzi e ragazze tra i 9 e i 14 anni di età, per fare in modo che la somministrazione avvenga prima dell’inizio dell’attività sessuale.
Ma come strumento di prevenzione è fondamentale, per le donne, eseguire anche il Pap-test, l’esame che permette una diagnosi precoce dei tumori al collo dell’utero o delle alterazioni cellulari che possono sfociare in neoplasie.
È quindi di estrema importanza conoscere gli strumenti preventivi e far vaccinare i ragazzi (maschi e femmine, lo ricordiamo) per sconfiggere il più possibile questo insidioso virus.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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