Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
I nuovi accessori di cui sono dotati orsacchiotti e peluche dei bambini malati e ricoverati in ospedale, sono tubicini, cateteri, cerotti, bende, flebo e sondini.
L’idea è stata formulata e attuata da una ragazza di 28 anni che vive a Glasgow in Scozia, affetta da una grave malattia genetica che la costringe a vivere con un catetere chirurgico e un sondino nasale. Fiona Allan, questo il suo nome, attraverso la sua triste esperienza ha maturato l’idea di intubare orsacchiotti e peluche come può accadere agli esseri umani, affinché diventi più semplice per i piccoli ricoverati accettare i dispositivi medici con cui essi stessi vengono curati.
I bambini, ha pensato Fiona, vedendo che anche i loro peluche possono essere dotati di questi dispositivi medici, potrebbero sentirsi più a loro agio e accettare più serenamente la propria situazione.
La ragazza scozzese ha iniziato a sviluppare i peluche accessoriati di tubicini e cateteri a inizio novembre dello scorso anno, pensando anche alla solitudine dei piccoli in ospedale che si trovano immobilizzati in un letto con scarse possibilità di movimento.
La mamma di una bambina ricoverata ha confessato alla BBC che «l’orsacchiotto ha aiutato la mia bimba ad adattarsi ai dispositivi medici che sono necessari. La distrae mentre vengono infilati o tolti quelli reali dal suo corpicino ed è più facile spiegare anche agli altri bambini perché hanno bisogno di tutti quei macchinari».
Questa dolcissima idea non aiuta solo i bambini malati: il progetto di Fiona ha preso piede grazie a una semplice foto postata su Facebook e i primi ad essere interessati sono stati i fratellini dei piccoli pazienti che magari si trovano ogni giorno a doversi prendere cura dei propri cari; hanno così iniziato a utilizzare i peluche per fare pratica e potersi prendere cura di chi è vicino a loro e renderlo più sereno. Un nuovo modo per imparare a prendersi cura di chi si ama giocando.
Sono nata mentre la primavera era al culmine della sua esplosione, il 30 maggio del 1994, prima principessa del mio papà. Sin da piccola ho adorato la musica, i libri e la storia. Tutte passioni avute dai geni di mio nonno e di mio padre. Sono sempre stata indipendente, ribelle, artista e sognatrice tanto da percorrere le mie strade con caparbietà e perseveranza. Ho cominciato a scrivere dall’età di 15 anni e ho pubblicato due libri per conto mio qualche anno più tardi. “La cosa più importante” è stato il mio primo romanzo, scritto per mettermi in gioco a un concorso editoriale, “Viaggio attraverso i colori del Sinai”, invece, è un diario dei viaggi che ho fatto in Egitto nel corso degli anni e che hanno influenzato molto la mia crescita spirituale. Viaggiare è ciò che è alla base di tutte le mie passioni, le collega tra loro fino a formare la mia personalità. La scrittura e la lettura, la storia e l’archeologia. Da piccola sognavo di fare l’archeologa e ora studio beni culturali all’università sperando di accontentare un giorno la bimba di 10 anni che vive in me. Il mio sogno è viaggiare il mondo mentre scopro tesori nascosti raccontando tutto questo attraverso la scrittura.
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.