Redazione
[email protected]
[email protected]
Direttore
[email protected]
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.
Sono state la Federazione delle Chiese Evangeliche e la Diaconia valdese a denunciare che i migranti soccorsi circa un mese fa dalle navi delle Ong si trovano ancora sull’isola di Malta, vicino a La Valletta.
Delle peripezie della Sea Watch 3 e della Sea Bay avevamo fatto il resoconto in questo editoriale, spiegando quanto era successo.
In un giorno in cui, scriveva il nostro direttore, «donne, uomini e bambini sono finalmente al sicuro, sbarcati nell’isola del Mediterraneo dopo lunghe e angoscianti giornate trascorse in mare tra nausea, disidratazione e, senza dubbio, grande sconforto». Si dava giustamente per scontato che la soluzione fosse davvero arrivata e che da Malta sarebbero tutti ripartiti, ma è con costernazione che dobbiamo constatare che ancora non c’è nulla di certo o di deciso.
A distanza di un mese, infatti, sono le due associazioni religiose (evangelica e valdese) che denunciano la situazione e formulano ai governi un appello che recita:
«L’11 gennaio, un mese fa, è stato consentito lo sbarco dei migranti raccolti in mare dalla nave Sea Watch con l’accordo di alcuni stati europei ad accogliere una parte delle persone sbarcate. Il governo italiano fece sua, in quell’occasione, la disponibilità della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia e della Diaconia Valdese ad accogliere queste persone. Oggi, risultandoci che i migranti siano ancora tutti ospitati in un centro a Malta, nei pressi di La Valletta, ribadiamo la nostra disponibilità a tener fede al nostro impegno, nei confronti dei migranti ma anche di tutti quelli che ci hanno incoraggiato in questo percorso; siamo anche disponibili ad andare a Malta per collaborare agli adempimenti necessari per il trasferimento in Italia, ma abbiamo bisogno di poter fornire alle persone interessate i visti e i permessi che solo le autorità italiane possono concedere».
Viene ribadito, insomma, che non è possibile semplicemente dimenticare decine di persone senza mettere in moto alcun tipo di collaborazione o aiuto.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
Recover your password.
A password will be e-mailed to you.