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Il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (Pnalm) ha riferito i risultati del monitoraggio annuale sugli esemplari di orso marsicano presenti su quel territorio: sono 11 i nuovi cuccioli arrivati, partoriti da almeno 4 femmine.
Il dato rilevato è molto positivo, poiché è il terzo anno consecutivo che si rilevano da 10 a 12 nuovi nati di questa specie, la cui popolazione è molto ridotta ed è a un passo dall’estinzione. Il dato ancora più rilevante è che è stata registrata la riproduzione di una femmina di orso e la nascita di tre cuccioli al di fuori dall’area centrale delle specie e precisamente tra il Parco Nazionale della Majella e la Riserva del Monte Genzana, notizia che conferma il buon tasso riproduttivo dell’orso nella zona appenninica.
La popolazione totale di orsi marsicani nella zona del Parco è stimata in circa 50 individui, quindi è ben comprensibile come siano importanti nuove nascite ogni anno.
Purtroppo alla buona riproduzione si contrappone un’elevata mortalità che ha quasi esclusivamente origini antropiche e non è data da scarsità di risorse per il nutrimento della specie. Non dimentichiamo, per esempio, che tra il 2007 e il 2018 sono morte addirittura 15 femmine, di cui 10 in età riproduttiva.
Del resto è sufficiente ricordare un drammatico avvenimento accaduto a novembre a Villavallelonga (L’Aquila) dove una femmina di orso marsicano e i suoi due cuccioli sono morti affogando in una vasca per la raccolta piovana di alta quota non messa in sicurezza, nemmeno dopo aver causato la morte di altri due orsi nel 2010.
Il WWF denuncia una situazione di immobilismo e incuria e fa sapere in una nota che è doveroso lavorare per ridurre le cause di mortalità degli animali, quali bracconaggio, investimenti e morti accidentali e per incrementare la connettività tra le aree naturali protette potenzialmente idonee alla presenza di questa specie, in modo da permettere la crescita numerica della popolazione e la sua espansione in altre aree appenniniche.
E a calcare la mano è anche l’Ente Parco che evidenzia la necessità di azzerare i casi di mortalità causati direttamente o indirettamente dall’uomo, quali presenza di cani vaganti, animali al pascolo brado, bracconaggio, avvelenamenti, incidenti stradali, persone fuori sentiero.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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