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“Non guardarmi con occhi mielati se poi dietro il tuo beffardo buonismo si nasconde una impavida impronta di razzismo. Tu mi usi e poi mi getti come un Fiore appassito”
Quanto riportato è parte di una poesia scritta da Fiore Manzo, un plurilaureato di 25 anni. Fiore è un ragazzo rom, italiano da decine di generazioni, anzi, come tiene a specificare con orgoglio «italiano da 600 anni».
Nato a Cosenza, nel campo rom di via Gergeri, parla anche il calabrese, ha una laurea in Scienze dell’educazione e una seconda in Scienze Pedagogiche per l’interculturalità. Il suo sogno è l’insegnamento di filosofia o scienze umane alle scuole superiori e farà certamente di tutto per riuscire ad attuarlo.
Ha affermato con il suo bellissimo sorriso: «E’ difficile abbattere i pregiudizi della gente. Perché alla gente appaio così strano? Non sono l’unico rom laureato, ce ne sono tantissimi».
Fiore conosce praticamente tutto della storia della propria etnia e spiega paziente: «I rom sono uno dei principali gruppi etnici della popolazione di lingua romanì, originaria dell’India del nord. La parola rom deriva dal sanscrito dom, che significa essere umano». Ma prosegue: «Fa male dover spiegare ogni volta che i rom nei campi sono una piccola minoranza, tutti gli altri vivono in case normali. E’ vergognoso vivere nei campi, per me è stato difficile crescere in un campo, però vanno fatte politiche serie, dobbiamo stare attenti all’uso delle parole per non creare una guerra tra ultimi e penultimi».
E ancora, ma sempre con il sorriso sulle labbra ricorda i blitz dei poliziotti, che entravano in massa con un mandato di perquisizione, i carabinieri col mitra in mano. Quei controlli servivano per scovare presunti delinquenti all’interno del campo. «Certo che c’erano delinquenti – sostiene – ma la marginalità crea ovunque devianza, succede in tutti i quartieri del mondo».
Sono nata a Pescara il 20 aprile del 1983, dove tuttora vivo. Ho una formazione di tipo sociale e dopo il titolo di “Tecnico dei Servizi Sociali”, ho approfondito le mie conoscenze fino a divenire “Esperto di Comunità”. Questo mi ha permesso di avere alcune interessanti esperienze presso Cooperative e Associazioni entrando così in contatto diretto con l’anima delle persone e consolidando la mia natura empatica. Sono estroversa, creativa, curiosa e passionale, credo nei progetti e nella passione che alimentano il gusto delle nuove sfide. Amo leggere, viaggiare, passeggiare in montagna e ascoltare buona musica.
La mia più grande passione è la scrittura. Come freelance ho avuto l’opportunità di scrivere per alcuni giornali del web e della carta stampata e, in seguito a un corso di “scrittura professionale”, ho avuto modo di approfondire gli aspetti più tecnici del mestiere. Grazie ad uno stage presso la Social Hub scarl ho avuto l’opportunità di esprimere al meglio la mia grande voglia di interagire con il mondo attraverso il portale “Felicità Pubblica”.
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