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È stata l’associazione MSF Medici Senza Frontiere a lanciare l’ennesimo allarme riguardo la tremenda guerra che affligge da oltre tre anni lo Yemen in cui, peraltro, si sono intensificati attacchi e scontri.
Non è certo la prima volta che parliamo del martoriato Paese della penisola araba e in questo articolo avevamo cercato di spiegare alcune situazioni drammatiche. Ma non soltanto, poiché in quest’altro articolo anche lo Iom aveva preso posizione, dopo che numerose ONG ( come Amnesty International, Save the children, Action contre la faim, Unicef, Unhcr e tante altre) avevano denunciato situazioni inenarrabili.
Questa volta, come dicevamo, è stato MSF che ha puntato il dito spiegando che, mentre in tutto lo Yemen il conflitto si intensifica su diverse linee del fronte, aumentano i feriti di guerra nelle strutture mediche dei Governatorati di Hodeidah, Hajjah, Aden, Saada e Taiz.
Purtroppo la Coalizione guidata dall’Arabia Saudita vede al suo fianco Paesi come Francia, Stati Uniti e Gran Bretagna che, con l’embargo sulle armi, hanno di fatto bloccato le importazioni di derrate alimentari e lo Yemen è colpito quindi anche da una grave carestia e da malattie importanti come il colera.
MSF ha spiegato in una nota, «A Hodeidah, il 1° novembre, è stata lanciata un’importante offensiva da parte delle forze fedeli al presidente Hadi e sostenute dalla Coalizione contro le truppe di Ansar Allah. I pesanti combattimenti sul terreno e i bombardamenti aerei stanno minacciando la vita di migliaia di civili».
In quel luogo le équipe mediche hanno curato in 5 giorni 24 feriti civili, tra cui cinque donne e nove bambini. Può sembrare un numero esiguo, ma basta moltiplicarlo per il numero degli scontri e diventa abnorme. Contemporaneamente infatti altri 50 feriti di guerra sono stati curati nell’ospedale chirurgico da campo a Mocha, 180 chilometri più a sud.
Ha affermato costernato Frederic Bertrand, capo missione di MSF in Yemen: «Le forze sostenute dalla Coalizione guidata dall’Arabia Saudita hanno lanciato un’offensiva più aggressiva, con lo schieramento di truppe sul terreno che hanno rapidamente circondato la città di Hodeidah. Ogni giorno sentiamo il suono di forti attacchi aerei e sparatorie in città e, secondo quanto riferito, altri civili sarebbero intrappolati all’interno della città a causa dei continui combattimenti a terra e dei raid aerei».
Purtroppo attacchi aerei quotidiani sono in corso anche nel governatorato di Saada, dove i medici di MSF lavorano nell’ospedale di Haydan, che già tre anni fa era stato colpito da un aereo della Coalizione. Ovviamente non solo si teme per i civili, ma anche per il personale medico che opera costantemente in situazione di estremo pericolo.
Non c’è pace per lo Yemen, o meglio manca la buona volontà di fare cessare la guerra e smettere di uccidere in modo insensato.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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