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È stato siglato nei giorni scorsi il protocollo che prevede più diritti per i piccoli pazienti ricoverati in ospedale.
L’accordo è stato raggiunto e firmato dall’Autorità Garante per L’Infanzia e l’Adolescenza e dall’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani (Aopi) nel corso della prima convention del management della Sanità che è stata organizzata a Roma da parte della Federazione delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso).
Questa intesa arriva in tempo per la celebrazione della Giornata Mondiale per i diritti del Fanciullo che viene celebrata ogni anno il 20 di novembre e vede protagoniste ben 13 eccellenze ospedaliere della pediatria, dal Bambin Gesù di Roma al Meyer di Firenze per arrivare al Gaslini di Genova al Santobono di Napoli.
Proprio Paolo Petralia, presidente Aopi e direttore dell’ospedale Gaslini ha affermato: «Uno dei principali obiettivi è far conoscere e diffondere la Carta dei Diritti dei bambini in ospedale, messa a punto anni fa e rilanciata oggi. Ora ci impegneremo insieme al Garante affinché questi diritti siano esigibili e misurabili».
Per semplificare al massimo le procedure e per coinvolgere i piccoli pazienti e veicolare in modo efficace la Carta dei Diritti, è stata realizzata un’applicazione che verrà resa disponibile al più presto, con la quale i bambini potranno esprimere il loro parere su quanto siano o meno stati rispettati i loro diritti. Per esempio quello di essere assistiti e curati in modo globale, tenendo conto delle loro esigenze fisiche e soprattutto psicologiche; oppure il diritto di avere accanto a sé in ospedale un genitore, oppure ancora il rispetto della propria privacy, quello allo studio e anche, perché no, al gioco.
Particolarmente soddisfatta è l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano, magistrato, che commenta: «La firma di oggi rappresenta un passo in avanti nella promozione della salute e dei diritti delle persone di minore età. Oggi avviamo una collaborazione importante con gli ospedali pediatrici per mettere in atto interventi a sostegno della qualità della vita dei minorenni ospedalizzati».
(fonte Ansa)
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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