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Delle elezioni di midterm americane avevamo parlato in questo articolo, concludendo che le somme si sarebbero tirate dopo le votazioni, avvenute il 6 novembre scorso.
Se è vero che i risultati hanno sancito che la Camera è passata al Partito Democratico, è altrettanto vero che il Senato è rimasto nelle mani dei repubblicani di Donald Trump.
Ma la vera novità di queste elezioni di midterm è stata costituita dal grande numero di donne elette (oltre cento) che hanno potuto conquistare quindi un seggio al Campidoglio americano, sede del Congresso degli Stati Uniti.
Per esempio è donna Alexandria Ocasio-Cortez la più giovane eletta in questo mandato elettorale.Oppure sono donne le prime due musulmane elette, Rashida Tlaib e Ilhan Omar, e altrettante native americane sempre musulmane, Sharice Davids e Deb Haaland.
Un’avanzata guidata da Nancy Pelosi che, conquistando un distretto della California, potrebbe tornare a guidare la Camera dei rappresentanti.
L’avanzata delle donne non si è limitata alle sole deputate, bensì è passata attraverso le elettrici che hanno votato in forte numero (ben oltre il 50% del totale) trascinando di fatto il Partito Democratico alla conquista di un ramo del parlamento statunitense.
I risultati ottenuti al Senato nelle midterm raccontano invece qualcosa di diverso,anche perché si rinnovava solo un terzo dei senatori e la maggior parte proveniva da Stati tradizionalmente conservatori ( quindi repubblicani ) che hanno mantenuto i propri seggi, andando a confermare le previsioni fatte alla vigilia del voto.
In queste midterm si è votato anche per rinnovare 36 governatori di diversi Stati: Illinois, Kansas, Maine, New Mexico e Michigan sono passati a governatori democratici; in Colorado è stato eletto Jared Polis, il primo governatore omosessuale dichiarato; nel parlamento del Texas sono entrate per la prima volta due donne di origine latinoamericana, Veronica Escobar e Sylvia Garcia.
Va sottolineato che il ruolo delle donne in politica nel corso della storia ha sempre avuto influenze rilevanti in ogni parte del mondo, dunque potrebbero esserci i presupposti per un clima politico più disteso e collaborativo.
La divisione del Congresso per i prossimi due anni significa che Trump dovrà iniziare magari a scendere a compromessi con i democratici per continuare a rispettare il suo programma, modificando alcuni suoi atteggiamenti.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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