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Un team di ricercatori dell’Università di Reading, nel Regno Unito, ha pubblicato sulla rivista Biology Letters uno studio riguardante una sconcertante scoperta e cioè che le microplastiche si trovano anche nell’aria, riuscendo a minacciare nuovi ecosistemi.
Quindi non solo nelle acque, nei fiumi o negli oceani in pasto a pesci di cui ci nutriamo, ma addirittura nell’atmosfera che respiriamo.
Infatti i biologi hanno rivelato che gli insetti volanti sono in grado di trasportare microplastiche dall’acqua all’aria, rilasciandole poi ovunque e contribuendo alla distruzione di habitat naturali.
Ricordiamo che le microplastiche sono particelle di plastica con un diametro che raggiunge al massimo i cinque millimetri di lunghezza anche se solitamente sono molto più piccole. Negli oceani si formano a causa dell’azione delle onde che a lungo andare triturano i rifiuti mettendo in grave pericolo la flora e la fauna marina, ma si trovano anche nei fiumi e nei laghi perché è lì che si riversano le fibre degli indumenti fatti con tessuti sintetici che ogni giorno mettiamo in lavatrice. Senza parlare degli sversamenti di acque reflue o rifiuti – magari abusivi o non a norma – da fabbriche e impianti. Ed è lì che nascono molte specie di insetti – destinati magari a diventare volanti – che, di conseguenza, ingeriscono microplastiche.
Non a caso gli studioso britannici hanno osservato esemplari di zanzara comune in tutte le fasi della loro vita, riuscendo a scoprire che le microplastiche rimangono nel loro organismo anche quando diventano adulti e iniziano a volare.
Afferma infatti la professoressa Amanda Callaghan, a capo della squadra dei ricercatori: «Ci sono miriadi di insetti che possono trasportare microplastiche nel cielo. È deprimente: la plastica è destinata a rimanere lì per sempre». Ma non soltanto: pensiamo per esempio a quanti animali si cibano di insetti come uccelli, rettili, anfibi e anche mammiferi come i pipistrelli o altri insetti come i ragni.
Insomma, anche il nuovo studio ci mette in guardia dalle microplastiche e su quanto sia importante per il nostro pianeta ridurre il consumo di plastica, privilegiando ad esempio capi di abbigliamento in fibre naturali e facendo molta attenzione al conferimento differenziato dei rifiuti.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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