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Il parlamento europeo riunito in assemblea plenaria a Strasburgo ha approvato la nuova direttiva per l’aggiornamento della direttiva sul copyright, con 438 voti favorevoli, 22 contrari e 38 astenuti.
Chi per prima si è distinta nelle scorse settimane a una strenua lotta contro questa direttiva, è stata Wikipedia, che probabilmente si è comportata con eccessivo allarmismo. Infatti anche nella sua forma originale – ora peraltro emendata e modificata – la direttiva sul copyright non prevedeva censure e vincoli ma escludeva già tutte le comunicazioni private e le piattaforme che operano per fini non commerciali, incluse le enciclopedie.
La nuova direttiva punta in particolare a tutelare il diritto d’autore e in particolare sono stati al centro dell’attenzione due articoli: il numero 11 e il numero 13.
Per quanto riguarda l’articolo 11, si è provato a bilanciare il più possibile il rapporto tra i colossi del web che hanno piattaforme online – per esempio Google e Facebook – e gli editori che da tempo sostengono di subire un vero e proprio sfruttamento da parte dei primi che usufruiscono dei contenuti e servizi degli editori senza peraltro corrispondere un adeguato compenso.
Va anche detto che, al contrario, i network e i motori di ricerca affermano di fare ampiamente gli interessi degli editori pubblicando anteprime e rimandando con i loro link alle pagine degli editori stessi.
Pertanto la direttiva sul copyright afferma esplicitamente che ogni Stato membro deve assicurarsi che gli editori ricevano compensi “consoni ed equi” per l’uso dei loro materiali da parte dei “fornitori di servizi nella società dell’informazione”, cioè le aziende di Internet.
L’altro articolo al centro della discussione è stato il numero 13 che è anche quello che suscita maggiori preoccupazioni sulla libera circolazione dei contenuti. Ma non basta, poiché lo stesso articolo prevede l’«upload filter», un sistema per bloccare il caricamento online di contenuti protetti da diritto d’autore. Sistema che tra l’altro ha un costo elevato e difficoltà tecniche.
Ora la nuova direttiva sul copyright verrà analizzata in negoziati (che si prevedono lunghi) tra istituzioni europee e i singoli Stati membri, ma rimane la possibilità che non venga adottata se uno o più Stati non la vorranno recepire.
Sono nata a Milano il 3 giugno 1957 da genitori piemontesi. Mi sento però a tutti gli effetti milanese perché amo profondamente la mia città. Ho frequentato il Liceo Classico Omero, percorso di studi che rifarei senza alcuna remora. Amo tutta la letteratura e tutti i libri che siano degni di chiamarsi tali e possiedo una notevole libreria in casa, tant’è che ho fatto rinforzare i pavimenti.
Ho svolto nel corso degli anni praticamente tutti i lavori inerenti ad aziende di commercio alimentare, dall’import alla contabilità, alla conoscenza dei prodotti.
Sono poi passata a interessarmi di economia e finanza ma le mie passioni rimangono quelle umanistiche, in particolare la Storia. Mi piace molto scrivere, attività che ho sempre svolto con molta passione.
Adoro tutta la musica, da quella classica a quella contemporanea, da quella popolare a quella cantautoriale.
Mi diverto a cucinare i piatti della tradizione e, ahimè, oltre a cucinarli, li mangio.
Mi piacciono le sfide e amo confrontarmi con gli altri, per questo sono contenta di collaborare con Felicità Pubblica che me ne dà l’opportunità…
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